Santuario Miracolo Eucaristico di Offida

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lazzaro2004
00domenica 7 giugno 2015 11:24



 

L’ Ex Convento di S. Agostino con l’ annessa cappella del Miracolo Eucaristico è un imponente edificio in laterizio la cui costruzione, iniziata nel 1338, fu completata nel 1441.

La prima costruzione fu realizzata modificando l’ antica struttura esistente rappresentata da una chiesina dedicata a S. Maria Maddalena. La facciata è in stile barocco. Sul portale troviamo un frontone, due nicchie da statue e le tracce del trecentesco rosone murato. L’ antica porta, di cui rimane un arco ornato di fregi ad arco, venne sostituita con un portale cinquecentesco in pietra bianca di cui non sono rimaste tracce in seguito all’ avvento del periodo barocco.

Recentemente, nel 1993, ad opera del maestro-scultore offidano Aldo Sergiacomi, venne costruito un portale in bronzo molto lavorato. In esso viene raffigurata nelle piastrine centrali la storia del Miracolo eucaristico, in quelle superiori la storia di Offida e la celebre donazione di Longino D’ Azone ai monaci Farfensi.

Ai suoi lati, oltre ai Beati Bernardo e Corrado, si possono notare immagini bibliche.

La cupola della Chiesa è di forma ottagonale. Nella parte posteriore si eleva l’ abside con il Campanile-Torre del caratteristico bulbo bizantino. All’ interno della Torre veniva conservata la Cassa Comunale.

Nel 1574 si realizzava il chiostro a forma di quadrilatero; al centro dello stesso è tutt’ oggi presente un pozzo. Dal chiostro si accedeva al refettorio. Attualmente il refettorio non esiste più, poiché i locali sono stati adibiti ad aule scolastiche. Sia la volta del refettorio che quella del chiostro erano affrescate da immagini di fiori, animali, conchiglie, opere del ‘700, attribuite all’ offidano Carlini; purtroppo il tutto è rovinato.

Interno

L’ interno della Chiesa si presenta ad una sola navata a croce latina ed è ricca di capitelli dorati del 1700. A destra e a sinistra si notano, in alto, nicchie con statue raffiguranti Santi dell’ Ordine Agostiniano. Diversi sono gli altari laterali e pregevoli le tele presenti. Nel primo altare di destra è collocata “ l’ Adorazione dei Magi”, mentre nel secondo altare “ S. Tommaso da Villanova”. Nel terzo altare si può osservare una statua lignea del 1600 raffigurante “ S. Nicola da Tolentino”.

Sui quattro pilastri della cupola vi sono quattro tele che riproducono episodi del Miracolo Eucaristico. A sinistra dell’ abside vi è l’ altare con la “ statua della Immacolata Concezione”. L’ altare maggiore è del 1934 ed è opera dello scultore offidano A. Sergiacomi, che è anche l’ autore della via Crucis, in gesso.

Al centro dell’ altare maggiore è visibile il coro in noce a due ordini di posti del 1700.

Cappella del Miracolo Eucaristico

Dal coro si accede, attraverso una scaletta, alla cappella del Miracolo Eucaristico. Infatti, in fondo all’ abside, in un edicola protetta da una cancellata in ferro e da due sportelloni in noce del 1400, chiusi da 14 chiavi ( 7 per la cancellata e 7 per gli sportelloni), sono conservati i resti del Miracolo Eucaristico avvenuto a Lanciano nel 1273. Tali resti consistono in una parte di ostia convertita in sangue e carni umane, da una tovaglia del 1200 e da un coppo (ove sono visibili tracce di sangue). Parte dell’ ostia è conservata in un’ artistica croce in argento dorato del 1300, opera di un orafo veneziano. Di particolare interesse è la tovaglia che risulta essere l’ unica di uso domestico del XIII sec. Che si conosca e si conserva. Le reliquie vengono esposte al pubblico sotto il giorno della CROCE SANTA ( festa che si celebra il 3 Maggio di ogni anno). In passato tale ricorrenza assumeva carattere di particolare solennità.

Il Miracolo Eucaristico

La storia del Miracolo Eucaristico è legata ad un avvenimento avvenuto a Lanciano nel 1273.

È la storia di Ricciarella e del marito Giacomo Stasio che passavano le loro giornate tra continui litigi. La donna al fine di risolvere i problemi familiari si rivolse ad una fattucchiera, la quale le consigliò di mescolare, ai cibi del marito, l’ ostia consacrata della comunione mattutina. Ricciarella, tornata a casa, depose l’ ostia consacrata su di un coppo arroventato per polverizzarla. A tal punto avvenne il prodigio perché l’ ostia si trasformò in brandelli di carne ed il sangue cominciò ad uscire, tanto che la donna fu costretta a tamponare il corpo in una tovaglia domestica. Presa dal rimorso seppellì il tutto nella stalla sotto il letame ma, alla sera, quando il marito tornò dal lavoro il mulo si rifiutò di entrare nella stalla. Solo dopo varie percorse il mulo vi entrò, ma si inginocchiò con il muso rivolto verso il luogo dove erano sepolti i resti dell’ atto sacrilego.

La donna, trascorso un po’ di tempo confessò tutto al priore del convento Agostiniano ( Fra Giacomo Diotallevi), il quale, essendo originario di Offida portò i resti del miracolo ai religiosi offidani. Quest’ ultimi ascoltato il racconto disposero la realizzazione di una Croce d’ argento ed oro ad un orafo veneziano, all’ interno della quale furono posti i resti del Miracolo ( XIV). Durante il viaggio di ritorno verso Offida le reliquie sfuggirono alle navi del Doge il quale aveva deciso di impadronirsene per arricchire Venezia. Da allora le reliquie sono conservate nella Chiesa di S. Agostino.

Il miracolo viene tuttora conteso da Lanciano perché gli abitanti ritengono che essendo avvenuta la vicenda nel loro Paese è di loro appartenenza. Invece, è da ritenersi di appartenenza offidana poiché il frate confessore di Ricciarella era di Offida.

www.lemarchedelpiceno.it/visitare/chiese-monument…


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