Se Francesco d’Assisi ha qualcosa da dire ancora oggi a proposito di ecologismo, è solo questo. Egli non prega “per” il creato, per la sua salvaguardia (a suo tempo non ce n’era ancora bisogno), prega “con” il creato, o “a causa del creato”, o ancora “a motivo del creato”. Sono tutte sfumature presenti nella preposizione “per” da lui usata: “Laudato sì, mi Signore, per frate sole, per sorella luna, per sorella madre terra”. Il suo cantico è tutto una dossologia e un inno di ringraziamento. Ma proprio da qui gli derivava quel rispetto straordinario verso ogni creatura per cui voleva che perfino alle erbe selvatiche fosse lasciato uno spazio per crescere.
Anche questo suo messaggio è stato raccolto dal Santo Padre nell’enciclica sull’ambiente. Essa inizia con la dossologia – “Laudato si’” – e termina significativamente con due distinte preghiere: una “per” il creato, e l’altra “con” il creato. Da quest’ultima attingiamo alcune invocazioni che ci servono per concludere in preghiera la nostra riflessione:
Signore Dio, Uno e Trino, comunità stupenda di amore infinito, insegnaci a contemplarti nella bellezza dell’universo, dove tutto ci parla di te. Risveglia la nostra lode e la nostra gratitudine per ogni essere che hai creato. Donaci la grazia di sentirci intimamente uniti con tutto ciò che esiste. Dio d’amore, mostraci il nostro posto in questo mondo come strumenti del tuo affetto per tutti gli esseri di questa terra. Amen.
1 S. Pietro Crisologo, Discorsi, 148 (PL 52, 596)
it.radiovaticana.va/…/1255021