Vivere oggi in Europa non è una dolce casa: nè per gli europei, e nè per chi da fuori lo vive come miraggio.

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
lazzaro2004
00domenica 26 aprile 2015 20:49



 

Dall’8 al 26 aprile al Teatro India Fabrizio Arcuri porta in scena l’Occidente, la sua storia e la sua crisi, le sue repressioni e le sue esplosioni, con SWEET HOME EUROPA. Una genesi. Un esodo. Generazioni di Davide Carnevali, testo finalista al Premio Riccione 2011 che ha debuttato in Germania nel 2012 al Schauspielhaus di Bochum.

Con questo spettacolo, una produzione del Teatro di Roma, ritorna a vivere la Sala A del Teatro India, alzando il sipario su un potente affresco politico e umano che si dipana sotto i nostri occhi: padri, madri, figli, mogli, mariti, compagni, estranei, esuli, uomini politici e d’affari si passano la staffetta per raccontare patti e compromessi, differenze ideologiche e religiose, che hanno fatto dell’Occidente un’idea dominante e insieme l’idea del suo stesso fallimento. Così, capitalismo e consumismo, diventati misura di ogni rapporto, hanno scardinato le regole tradizionali e messo in crisi i valori della società, lasciando intere generazioni in balia di guerre e lotte per la ricostruzione.

Al centro del dramma, il delicato tema dell’integrazione e della possibilità di accettare l’estraneo, lo straniero, l’altro: un Uomo, una Donna e un Altro uomo sono protagonisti di differenti storie particolari e al tempo stesso di una vicenda collettiva – quella di una famiglia, di un popolo, dell’umanità intera –nel continuo incontro e scontro tra civiltà. Sull’Altro uomo ricade il peso delle generazioni precedenti e di quelle successive, il peso di una tradizione secondo la quale chi non può vivere nella propria terra ne cerca un’altra in cui fondare una casa e una famiglia, una nuova società. L’Uomo che nella propria comunità occupa invece una posizione di potere – politico, economico, culturale – farà di tutto per mantenere il privilegio di cui gode ed esercitarlo a suo vantaggio, a discapito del debole. La Donna cercherà il suo ruolo in una società occidentale che, mentre critica quella orientale, tarda ancora a riconoscere la reale parità tra i sessi. “A quasi vent’anni dalla nascita della UE, la Grande Casa Europea è un “cantiere ancora aperto”, come lo definiva Gorbaciov. Ma in che direzione stanno andando i lavori? – si interroga Davide Carnevali –Stiamo costruendo uno spazio privilegiato per la garanzia dei diritti umani, o stiamo solo recintando una proprietà privata per vietarne l’accesso a chi non è desiderato?”.


www.teatrodiroma.net/adon.pl


Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 13:47.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com