chi prima e chi dopo deve, ad un certo punto, bussarà alla porta dell'altro.

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lazzaro2004
00sabato 13 settembre 2014 21:16


Riccardo (entra dal fondo con un impermeabile scuro che ri¬copre un pigiama da letto. Premuroso) Permesso? Buonasera. (A Gennaro) Mi hanno detto che avete bisogno di una medicina per la vostra bam¬bina. Io credo di averla. (Mostra una piccola scatola) È questa?
Gennaro (emozionato) Accomodatevi. (Si alza e parlando verso la prima a sinistra) Dotto', venite nu mumento.
Il dottore (dall'interno) Eccomi. (Entrando) Che c'è?
Gennaro Questo signore abita proprio qua appresso a noi. Dice che forse tiene la medicina che avete chiesto voi. Vedite si è essa.
Il dottore (a Riccardo) Fatemi vedere. (Osservando la scatola) Sicuro. E' proprio questa.
Riccardo Io me la trovo per combinazione. Sei mesi fa ebbi la seconda bambina a letto, appunto con questo male.
Il dottore È stata veramente una fortuna. Date a me.
Riccardo (rifiutandosi di consegnare la scatola) No. Io la vorrei consegnare alla signora Amalia.
Gennaro (scambiando una occhiata d'incertezza con il dottore, chiama verso la prima a sinistra) Ama'! Viene nu mumento ccà flore. Vide 'o ragiuniere che vo'.

Amalia entra seguita da 'O Miezo Prèvete e si ferma a guardare il gruppo con at¬teggiamento interrogativo. Pausa.

Riccardo (ad Amalia con tono di fatalità, senza ombra di vendetta nella voce, né di ritorsione) Donn'Ama', la medicina che ha prescritto il dottore per vostra figlia, ce l'ho io. (La mostra) Eccola qua.
Amalia (colpita, non disarma) Quanto vulite?
Riccardo (commiserandola, ma senza cattiveria, quasi comprensivo) Che mi volete restituire?

Amalia lo scruta.

Tutto quello che avevo è nelle vostre mani. Mi avete spogliato... Quel poco di proprietà, oggetti di mia moglie, biancheria... ricordi di famiglia...

Amalia abbassa un po' lo sguardo.

Con biglietti da mille alla mano ho dovuto chiedervi l'elemosina per avere un po' di riso per i miei figli... Adesso pure di vostra figlia si tratta...
Amalia (come per richiamarlo all'umanità, quasi con tono di rimprovero) Ma chesta è mmedicina...

Gennaro lentamente raggiunge il fondo e volge le spalle ai due, come per sottrarsi alla scena. Il dottore segue il dialogo, dando un'occhiata ora ad Amalia, ora a Riccardo. 'O Miezo Prèvete non s'impegna; ha sempre qualche cosa da cercare o nel panciotto o nella tasca dei pantaloni, perché lo si possa ritenere assente.

Riccardo D'accordo. E giustamente voi dite, senza medicina indicata, se more. Ma pecché, secondo voi, donn'Ama', senza mangia' se campa?

Amalia rimane inchiodata, non sa cosa rispondere. Riccardo ribatte:

Se non mi fossi tolto la camicia, 'e figlie mieie nun sarrieno muorte 'e famma? Come vedete, chi prima e chi dopo deve, ad un certo punto, bussare alla porta dell'altro. Sì, lo so, voi in questo momento mi da¬reste tutto quello che voglio... Donn'Ama', ma se io per esempio me vulesse leva' 'o sfizio 'e ve vede' 'e correre pe tutta Napule comme currevo io, pe truva' nu poco 'e semolino, quanno tenevo 'o cchiù piccerillo malato...

Amalia all'idea trasale.

Se io ve dicesse : «Girate donn'Ama', divertiteve purtone pe' purtone, casa per casa...» Ma io chesto nun 'o ffaccio! Ho voluto solamente farvi capire che, ad un certo punto, se non ci stendiamo una mano l'uno con l'altro... (Porgendo la scatola al dot¬tore) A voi, dotto'. E speriamo che donn'Amalia abbia capito. Auguri per la bambina. Buonanotte. (Ed esce per il fondo).

Immediatamente Amalia con un gesto deciso costringe il dottore a precederla nella camera da letto, dov'è la sua piccola inferma.

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