Calpesto l'onda piana delle foglie, altrove assente, come la mia corsa sul fiume, che disperde le tue orme oltre un varco distratto, la memoria. E' sede di lampi e nubifragi, e mi segna un cammino che io non so riperdere...
Ovunque, lo schianto tetro delle nebbie su folate di sogni che l'alba dirotta, all'atterraggio; il mio passo scosta contorni ombrosi di ricordi e sommuove sospiri, tra i cipressi. |