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    Nello stesso giorno del 498 vennero eletti due pontefici: Simmaco arcidiacono e Lorenzo arciprete. Lo scisma venne prontamente fatto cessare da Teodorico, re dei Goti, il quale sebbene ariano, ordinò fosse valida l'elezione di Simmaco, per diritto di precedenza. Allora Simmaco fu confermato e riconosciuto dai vescovi come papa legittimo. Egli fu poi accusato di alcune eresie e Teodorico convocò un concilio a Roma (501), per prendere decisioni in proposito. Ma i vescovi si opposero, affermando che solo la Santa Sede aveva diritto di convocare concilii. Il papa, tuttavia, annuì alla convocazione, e finì coll'essere pienamente assolto da quel consesso. Accusato più tardi, dall'imperatore Anastasio, di manicheismo, benché avesse scacciato da Roma i seguaci di questa eresia. Simmaco scrisse la propria apologia, rimasta nella Collezione dei Concilii. Il Pontificale romano dice che fu questo papa a ordinare di cantare nelle messe domenicali il Gloria in excelsis.