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Santa Messa di Martedì 13 Novembre 2012

Ultimo Aggiornamento: 13/11/2012 09:02
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Sesso: Femminile
13/11/2012 09:02


XXXII SETTIMANA DEL T.O. ANNO PARI - MARTEDÌ
MESSALE


Antifona d'Ingresso Sal 87,3
La mia preghiera giunga fino a te;
tendi, o Signore, l'orecchio
alla mia preghiera.


Intret orátio mea in conspéctu tuo;

inclína aurem tuam ad precem meam, Dómine.


Colletta
Dio grande e misericordioso, allontana ogni ostacolo nel nostro cammino verso di te, perché, nella serenità del corpo e dello spirito, possiamo dedicarci liberamente al tuo servizio. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo...

Omnípotens et miséricors Deus, univérsa nobis adversántia propitiátus exclúde, ut, mente et córpore páriter expedíti, quæ tua sunt líberis méntibus exsequámur. Per Dóminum...


LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura Tt 2,1-8.11-14
Viviamo con pietà, nell'attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo.

Dalla lettera di san Paolo apostolo a Tito
Carissimo, insegna quello che è conforme alla sana dottrina.
Gli uomini anziani siano sobri, dignitosi, saggi, saldi nella fede, nella carità e nella pazienza. Anche le donne anziane abbiano un comportamento santo: non siano maldicenti né schiave del vino; sappiano piuttosto insegnare il bene, per formare le giovani all’amore del marito e dei figli, a essere prudenti, caste, dedite alla famiglia, buone, sottomesse ai propri mariti, perché la parola di Dio non venga screditata.
Esorta ancora i più giovani a essere prudenti, offrendo te stesso come esempio di opere buone: integrità nella dottrina, dignità, linguaggio sano e irreprensibile, perché il nostro avversario resti svergognato, non avendo nulla di male da dire contro di noi.
È apparsa infatti la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini e ci insegna a rinnegare l’empietà e i desideri mondani e a vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà, nell’attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo. Egli ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e formare per sé un popolo puro che gli appartenga, pieno di zelo per le opere buone.

Salmo Responsoriale Dal Salmo 36
La salvezza dei giusti viene dal Signore.

Confida nel Signore e fa’ il bene:
abiterai la terra e vi pascolerai con sicurezza.
Cerca la gioia nel Signore:
esaudirà i desideri del tuo cuore.

Il Signore conosce i giorni degli uomini integri:
la loro eredità durerà per sempre.
Il Signore rende sicuri i passi dell’uomo
e si compiace della sua via.

Sta’ lontano dal male e fa’ il bene
e avrai sempre una casa.
I giusti avranno in eredità la terra
e vi abiteranno per sempre.

Canto al Vangelo Gv 14,23
Alleluia, alleluia.
Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore,
e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui.
Alleluia.

Vangelo Lc 17, 7-10
Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare.

Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse:
«Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, strìngiti le vesti ai fianchi e sérvimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?
Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».

Sulle Offerte
Volgi il tuo sguardo, o Padre, alle offerte della tua Chiesa, e fa' che partecipiamo con fede alla passione gloriosa del tuo Figlio, che ora celebriamo nel mistero. Per Cristo nostro Signore.

Sacrifíciis præséntibus, Dómine, quæsumus, inténde placátus, ut, quod passiónis Fílii tui mystério gérimus, pio consequámur afféctu. Per Christum.

Antifona alla Comunione Sal 22,1-2
Il Signore è mio pastore, non manco di nulla;
in pascoli di erbe fresche mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.


Dóminus regit me, et nihil mihi déerit;

in loco páscuæ ibi me collocávit,

super aquam refectiónis educávit me.


Oppure: Lc 24,35
I discepoli riconobbero Gesù, il Signore,
nello spezzare il pane.


Cognovérunt discípuli

Dóminum Iesum in fractióne panis.


Dopo la Comunione
Ti ringraziamo dei tuoi doni, o Padre; la forza dello Spirito Santo, che ci hai comunicato in questi sacramenti, rimanga in noi e trasformi tutta la nostra vita. Per Cristo nostro Signore.

Grátias tibi, Dómine, reférimus sacro múnere vegetáti, tuam cleméntiam implorántes, ut, per infusiónem Spíritus tui, in quibus cæléstis virtus introívit, sinceritátis grátia persevéret. Per Christum.


Martedì 13 novembre
Lc 17,7-10


Quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: Siamo servi inutili.



Noi siamo figli di Dio, non possiamo comportarci come quelli che non conoscono il Signore. Che responsabilità! Che voglia di cambiare pagina, di dire: «Signore, cambio completamente!». Non è solo speranza, è l’apertura di un mondo completamente diverso: il mondo di Dio in mezzo al mondo degli uomini.

Solo mettendo il nostro cuore nel cuore di Dio e lasciando entrare la sapienza di Dio nella nostra vita ragioniamo alla moda di Dio. Quanto tempo perso a ragionare alla moda degli uomini!

Gesù è molto deciso: «Date loro voi stessi», cioè: «Scoprite il cuore, spremete le meningi, datevi da fare, non chiudete gli occhi; dopo aver visto, non fate finta di non aver visto». Chi è pieno di se stesso non può uscire da sé ma si incontra col suo denaro, con i suoi mobili, col suo portafogli e quindi richiude il circolo e ricade su se stesso; si incontra con la sua posizione sociale che non può mettere in discussione, che costituisce il termine della sua vita, la sua schiavitù, il suo ultimo fine, perciò non ne può uscire. Queste persone non possono entrare nel Regno dei cieli, perché il loro atteggiamento è la chiusura definitiva, non hanno altra cosa da contemplare se non se stessi nelle varie manifestazioni di gloria, di onore, di potenza, di sicurezza. Noi siamo su questa terra per un’altra realtà; quando uno ha posto tutto il suo cuore nelle cose di questo mondo non c’è più spazio per Dio, ma non c’è spazio neppure per l’uomo, né per lui stesso.

Per questo i momenti più significativi della vostra vita saranno quando vi metterete in ginocchio davanti al buon Dio, lasciando che venga dentro di voi. La nostra vita può veramente essere spesa soltanto per Qualcuno che è infinito, e quindi può occupare tutto lo spazio del nostro essere.








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