Sto leggendo un libro che tratta di lavori e professioni del primo novecento praticati dalla gente di un paese nel bresciano, ed ho letto una poesia così spontanea, così dolce che devo proprio farvi conoscere.
QUANDO IL SONNO
Quando il sonno diserta le mie notti
e il giorno mi porta la nostalgia
sempre mi tornano immagini care
amate adesso più di prima.
Assorto lo sguardo diafano, muto
il labbro, alle fatiche conosciute
in vita voi intendete con solerzia
antica e sacro fate della casa
il tempo in trepide memorie
di religioso affetto.
La testa bassa fino a sera tarda
nell'incerta luce della cucina
lei seduta rammenda
le dolenti spalle talora alzando
a respirar più fondo.
E le mebra pesanti, intorpidite
nel grande baldacchino del camino
lui pensoso ristora
e le callose mani e i piedi rotti
e scuote il corpo un tremito.
Io sono stretta nelle ricordanze.
Corrono le guance due calde lagrime.
Piera O.