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L’attrice Francesca Tranfo interpreta un brano di “Distanze” di Gaia Spera

Ultimo Aggiornamento: 15/01/2016 19:37
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15/01/2016 19:37

L’attrice Francesca Tranfo interpreta un brano di “Distanze” di Gaia Spera



Ashia:
“I giorni non si scavalcano”
… diceva sempre la mia Bibi
Le sbarre neanche, nonna
Mi chiamo
Ashia,
la mia famiglia ha scelto questo nome per invitare
il futuro a cercarmi.
Ashia.
Anche il villaggio aveva scelto per me questo nome,
perché il mio sguardo imparasse a spingersi lontano.
Mi chiamo Ashia.
E il mio nome significa SPERANZA.
Cinque giorni fa ho perso entrambi.
Insieme a loro ho perso anche altre parole.
Lentamente tutte.
Mi sono rimasti una manciata di suoni vuoti A - SHI - A:
Ashia.
Era così dolce tra le labbra di mia madre il mio nome.
Un nome pieno di desideri.
Vedere il mare non era tra questi.
Il grande spirito che disegna la vita, però,
ha voluto lo incontrassi, il mare.
E il mare, offeso, per essere da me indesiderato,
ha fatto finire il mio nome nei polmoni di mio fratello, insieme a tanta acqua.
Tutta quella che la sua bocca lasciava passare.
Così la speranza è diventata zavorra
e l’ha fatto annegare.
Ora …
ho solo questi pochi suoni che compongono il mio nome A - SHI - A,
ho gli indumenti che porto addosso,
ho un dolore sordo da cui vorrei invece farmi ascoltare, ho un vuoto immenso che chiamo famiglia, ho l’incertezza come stella polare, ho fame di compassione e sete di volontà,
ho cupo silenzio che rimbomba nel cuore quanto le voci che mi circondano, ho gli occhi di mia madre fissi nei miei a sigillare la promessa che l’avrei contattata, ho la vita, ancora … ma sto dimenticando cosa farne …
Ed ho rabbia,
tanta rabbia,
rabbia che cresce come le maree:
quelle che mi hanno risputata fuori
e quelle che invece hanno inghiottito (mio fratello) Bashaar.
E voglio tenermela stretta, questa rabbia perché è l’unica energia che ho.
L’unica cui affidare le mie gambe per spingerle ancora a muoversi.
Ho solo questa rabbia da gridare.
E voglio lasciarla crescere.

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