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Benedetto XVI: in Maria riconosciamo il sorriso di Dio

Ultimo Aggiornamento: 09/12/2008 23:21
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09/12/2008 23:21

161° video - Benedetto XVI: in Maria riconosciamo il sorriso di Dio
 

Benedetto XVI: in Maria riconosciamo il sorriso di Dio
Atto di venerazione alla Vergine in Piazza di Spagna a Roma

ROMA, martedì, 9 dicembre 2008 (ZENIT.org).-
Come un figlio alza gli occhi al viso della mamma e,
vedendolo sorridente, dimentica ogni paura e ogni dolore,
così noi, volgendo lo sguardo a Maria, riconosciamo in lei
il 'sorriso di Dio', il riflesso immacolato della luce divina,
ritroviamo in lei nuova speranza pur in mezzo ai problem
i e ai drammi del mondo.

Con queste parole, Benedetto XVI si è rivolto questo
lunedì pomeriggio a quanti erano accorsi in Piazza di Spagna
a Roma per il tradizionale atto di venerazione alla Madonna
nella solennità dell'Immacolata Concezione.

Nell'omelia che ha pronunciato, il Pontefice ha ricordato che
con questa festa si concludevano le celebrazioni del 150°
anniversario delle apparizioni mariane a Lourdes, perché
la 'bella Signora' come la chiamava Bernadette mostrandosi
a lei per lultima volta nella grotta di Massabielle, rivelò
il suo nome dicendo: 'Io sono lImmacolata Concezione'.

Dovunque vi sia una comunità cattolica, là oggi si venera
la Madonna con questo nome stupendo e meraviglioso:
Immacolata Concezione, ha spiegato il Papa. Nella festa
odierna, così cara al popolo cristiano, questa espressione
sale dal cuore e affiora alle labbra come il nome della nostra
Madre celeste.

Com'è tradizione, il Vescovo di Roma ha benedetto un cesto
di rose che è stato deposto ai piedi della Colonna dellImmacolata.

Questi fiori ha affermato stanno ad indicare il nostro amore
e la nostra devozione: lamore e la devozione del Papa, della
Chiesa di Roma e degli abitanti di questa Città, che si sentono
spiritualmente figli della Vergine Maria.

Simbolicamente le rose possono esprimere quanto di bello
e di buono abbiamo realizzato durante lanno, perché in questo
ormai tradizionale appuntamento tutto vorremmo offrire alla Madre,
convinti che nulla avremmo potuto fare senza la sua protezione
e senza le grazie che quotidianamente ci ottiene da Dio.

Constatando che anche sugli steli di queste stupende rose
bianche non mancano le spine, che per noi rappresentano
le difficoltà, le sofferenze, i mali che pure hanno segnato
e segnano la vita delle persone e delle nostre comunità,
il Papa ha ricordato che alla Madre si presentano le gioie,
ma si confidano anche le preoccupazioni, sicuri di trovare
in lei conforto per non abbattersi e sostegno per andare avanti.

Rivolgendosi alla Madonna, il Pontefice le ha quindi affidato
specialmente i 'piccoli' di questa nostra città: i bambini,
anzitutto, e soprattutto quelli gravemente malati, i ragazzi
disagiati e quanti subiscono le conseguenze di pesanti
situazioni familiari, così come gli anziani soli, gli ammalati,
gli immigrati che fanno fatica ad ambientarsi, i nuclei familiari
che stentano a far quadrare il bilancio e le persone che non
trovano occupazione, o hanno perso un lavoro indispensabile
per andare avanti.

Insegnaci, Maria, ad essere solidali con chi è in difficoltà,
a colmare le sempre più vaste disparità sociali; aiutaci a coltivare
un più vivo senso del bene comune, del rispetto di ciò che è pubblico,
spronaci a sentire la città e più che mai questa nostra Città di Roma
come patrimonio di tutti, ed a fare ciascuno, con coscienza
ed impegno, la nostra parte per costruire una società più giusta
e solidale, ha chiesto alla Vergine.

Allo stesso modo, ha ricordato che la Madonna è per tutti segno
di sicura speranza e di consolazione. La tua Bellezza ci assicura
che è possibile la vittoria dellamore; anzi, che è certa; ci assicura
che la grazia è più forte del peccato, e dunque è possibile il riscatto
da qualunque schiavitù, ha aggiunto.

Maria, ha osservato Benedetto XVI, ci aiuta a credere con più fiducia
nel bene, a scommettere sulla gratuità, sul servizio, sulla non violenza,
sulla forza della verità, incoraggiando a rimanere svegli, a non cedere
alla tentazione di facili evasioni, ad affrontare la realtà, coi suoi problemi,
con coraggio e responsabilità.

Sii madre amorevole per i nostri giovani, perché abbiano il coraggio
di essere 'sentinelle del mattino', e dona questa virtù a tutti i cristiani,
perché siano anima del mondo in questa non facile stagione della storia,
ha concluso.
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