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Le poesie di Blusidereo1

Ultimo Aggiornamento: 09/01/2009 04:06
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Post: 5.367
Sesso: Femminile
04/01/2009 21:07

Musica infinita

 
Erano in cento
nella gran sala:
tutti suonavano,
ora soli, ora in gruppo.
Erano in cento,
ma solo, in un angolo,
uno suonava
strumenti invisibili:
non uno l'ascoltava,
non uno l'invitò.

E mentre i musicisti
suonando divennero esperti,
e suonavano, suonavano...
accadevano
continui cambiamenti:
chi usciva da un gruppo
per fondersi ad altro,
chi smise di fare il solista,
aggregandosi

.Passarono giorni, millenni,
nella gran sala
eran tre, (forse quattro),
i complessi;
sapevan creare
armonie celestiali,
quei gruppi eran tre,
forse quattro.
E silenzioso, un essere
solo ascoltava,
e, contemplando, non creava
alcun suono....

Passano altri millenni;
i novantanove ora
suonano ancora, ognuno
ha perfezionato la sua parte,
la musica è sublime,
tanto da convincere
che null'altro sarà creato
di più vicino all'infinito...

Quanti suoni
hanno riempito quella stanza!
Quanti musicisti
seguirono vie travagliate
per raggiungere tal qualità!
quanti gettaron l'orgoglio
per ammettere
che un'altra musica
era piu' alta,
più sublime...

Solo un uomo
per millenni e millenni
non sentì mai l'urgenza
di emetter suoni, o diffondere
suoni percepibili;
da molti millenni quell'uomo
suona strumenti
impossibili da immaginare,
che ancor più inverosimile
è toccare!
quel che appare l'antitesi
del fatto stesso di suonare,
lo strumento più impossibile,
più inaccettabile,
è il silenzio...

Come suonare il silenzio?
Quali echi conduce?
a chi farlo sentire?
Certo, è meglio un sax
che trascina nel suo sound,
e seduce i musicisti
piu' superbi, reticenti...

Mi sembra tutto un sogno,
mentre nella mia mente
s'apre una parentesi,
e sopra un asinello
vedo un Uomo:
non è un potente
che guida un grande esercito,
è un Uomo, solo,
su di un somarello...
ma ora torna il sogno, nella stanza.

Son passati ormai tanti millenni
che il loro numero è difficile
persino da pronunciare.
Nella sala ormai tutti suonano,
e sanno per chi lo fanno.
Ma, uno ad uno,
quei musicisti si accorgono
di un silenzioso essere
che vive nel silenzio,
capace di ascolto,
di "esserci" , da sempre .
Una consapevolezza
che si va rafforzando,
e talora affievolendo,
porta infine all'evidenza
che il tutto tende al silenzio,
e il silenzio alla verità....

Ad uno ad uno
i novantanove comprendono
che non ha senso
creare un suono, se
non si è così puri, silenziosi
nell'ascoltarlo.
Ad uno ad uno si trovano
a ridurre il tempo del suonare,
per ascoltare...

É bello ascoltare,
talora la musica tace,
riprende, talora
si coglie il silenzio,
ma ora non fa paura,
nutre l'anima.
Nessuno più sente
l'urgenza di coprirlo,
di sopprimere
la sua estenuante monotonia
con suoni insoliti, stupefacenti.

Ad uno ad uno, ora,
da pochissimi millenni,
quei musicisti sempre piu' tempo
trascorrono in silenzio,
anche ora che non uno
sta suonando.
Sempre di piu' s'immergono
nella consapevolezza
di sentire il silenzio:
son cento persone silenti
immerse in un viaggio infinito,
e non son piu' sette le note
ma infinite, e sempre
suoni nuovi si scoprono,
vibrazioni impossibili
di onde che si ripetono
nel fluttuare silente
dell'invisibile...

Una serenità
percorre quella sala
ora che sto per lasciarla,
e ti vedo di spalle
mentre tu stai fissando la stanza,
e io fingo in silenzio possibile
allontanarmi da te.
Se hai vissuto il silenzio,
puoi fare suoni, rumori,
ma in quel silenzio tu sai
che un giorno dovrai tornare,
come un bimbo
nel grembo materno.

Non c'è premio, ringraziamento,
o appagamento mentale,
nulla, solo il nulla,
che con il tutto
dà un risultato
a parole impronunciabile...

Inviato: 13/01/2004


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