È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!

Anam_cara

Le poesie di Blusidereo1

  • Messaggi
  • OFFLINE
    Anam_cara
    Post: 5.367
    Sesso: Femminile
    00 04/01/2009 19:24
    Fiore d'agave

    Mi sono steso alla tua orbita,
    gatto randagio in cerca di fragole
    ho rubato tutte le spine
    per strapparti odore di sangue, ma
    non sono bastate le tue palme
    acuminate a sopprimere il grembo
    di mare e imprigionare la stella
    di attimi residui, respirando
    a stento quella luce che pende
    sull'ultimo vessillo di verde
    superstite di foglie morenti,
    stelo superbo; un sole ti cresce
    di vertigine in vertigine
    dove il fiore si fa vertice ed angolo
    che svetta senza ombra, estremo
    strepito in volo senza scampo.

    Inviato: 24/04/2004
  • OFFLINE
    Anam_cara
    Post: 5.367
    Sesso: Femminile
    00 04/01/2009 19:28
    A mio padre

    Per inventare una fiaba non basta
    scalfire il vento, deviare il tempo
    bere un'ombra di mare al piano bar.
    Oggi potrei stare nel vuoto, farmi
    sospiro e offuscamento,
    ieri l'aberrazione era una stella
    dentro l'asfalto, e grumo
    di primo impatto
    divenne epilogo. E canterò
    spezzando urla invulnerabili,
    angelo schiavo e libero

    schizzato dal patibolo, la fiaba
    che non è più da vivere, domani

    Inviato: 30/04/2004


  • OFFLINE
    Anam_cara
    Post: 5.367
    Sesso: Femminile
    00 04/01/2009 19:40
    NEWGRANGE

      
                  
    A d o l e s c e n z a  d'erba che s'intrufola                                             

      in una curva eterna, impenetrabile

      al vasto movimento del cuore,                                                                  

      ti sorprende come un'onda di pietra.

    Si divincola piano l'occhio

    dentro il mistero

    come randagio di soppiatto,

    e rallenta il desiderio di sempre
    già  a d u l t o,  nel suo stupore

    per chi lo sveglia in silenzi d'attesa.


    Spirali d'arcano sgomento riemergono
    oltre la linea di confine,

    spezzando il contorno di luce

    nell’ultimo a d u l t e r i o della terra.

     Colour detail of carved entrance stone at Newgrange.

    Inviato: 15/10/2004









                                 

  • OFFLINE
    Anam_cara
    Post: 5.367
    Sesso: Femminile
    00 04/01/2009 19:44

    Non è il collasso di una stella

    L'inerzia di Andromeda preme
    la notte dal di dentro, ad est
    dorme una stella
    che è musica d'assenza;
    ormai non so sperare altro che
    l'accidia dell'arida luna
    per sospingere in fondo
    il buio del vuoto.
    Ma non è un crollo
    di luci in catene
    l'onda d'urto che riaccomoda
    i neutrini di anime lise...

    Rinasce da terra con passi
    che allargano il buio domato,
    accanto a una foglia che trema
    nel rinnovamento
    di un Bene universale.

    Inviato: 28/11/2004
  • OFFLINE
    Anam_cara
    Post: 5.367
    Sesso: Femminile
    00 04/01/2009 19:49

    Una luce mai vista

    Che è quello che viene verso di noi come un volo
    soffuso dalla luce tremante del crepuscolo?
    la mia prudenza non mi farebbe correre
    su colmo della collina dove appare 
    un chiarore incerto, ma è l'indizio
    della strada da percorrere: chissà mai
    perchè dicono di non attendere? e si accorre
    ci s'incammina si spera e si gioisce
    senza avvertire quella morsa di gelo nel petto,
    ed ogni ferita  aperta si rimargina
    nel calore improvviso che dall'alto emana
    quella piccola, vivida, splendida stella...
    blu

    Inviato: 21/12/2004

  • OFFLINE
    Anam_cara
    Post: 5.367
    Sesso: Femminile
    00 04/01/2009 19:54
    comete senza ritorno


     
    Orbitare
    di comete nel the,
    aromatico blu come sale
    che sublima
    nel cuore.
    Fondi neri
    affiorano nel saliscendi
    di nuvole chiare
    tra i fiordi
    di ghiaccio
    che il sole corrompe
    Inviato: 26/01/2005
  • OFFLINE
    Anam_cara
    Post: 5.367
    Sesso: Femminile
    00 04/01/2009 20:06
    Naufragio senza salvezza

     
    Non credi a nulla, oscilli fra le onde
    del sentimento, ed è naufragio
    sulla spiaggia del razionalismo.
    Questa la sorte di un limitato
    sapere, che va esaurendosi
    nel fiume concreto delle cose,
    mormorandone
    ogni giustificazione. E non tenti
    di credere, nemmeno di pregare
    per scongiurare l'inevitabile,
    quando la fede resta al vento
    gelido di un sonno senza musica,
    e non ti accorgi di vivere esperienze
    antinomiche, più che asimmetriche.
    Ma se tu fossi davvero
    il primo naufrago del razionalismo,
    almeno credi, se puoi, ad un oscuro
    presentimento... sai, l'Oggetto
    della nostra, della tua fede, non può essere
    d'un sapere oggettivo il Termine, perché
    il Principio Ultimo
    è inverificabile.


    Inviato: 14/04/2005

    Commenti:

    Da: Soprannome MSNAnam_cara_2Inviato: 15/04/2005 13.13
    E' molto razionale e molto profonda!
    Bellissimo il raffronto fede e razionalita' naufragata...
    perche' in evvetti il primo "irrazionale" a mio avviso
    e' lo stesso Dio che continua ad amare creature ingrate!
    DTB! [SM=g28003] [SM=g7539] Anam


    Da: Soprannome MSNAzar013Inviato: 15/04/2005 15.30

    Diceva un grande: Naufragar m'è dolce........

    Quindi, qualcosa di conveniente deve esserci nel naufragare.

    Se poi credi che la tua nave sia capace solo di navigare in mari sicuri, le cui rotte sono conosciute e mai burrascose, allora ti consiglio di non usare mai una nave. Meglio che contini a camminare sulla terraferma delle convinzioni umane.

    Solo la nostra ragione costruisce antinomie quando scopre di non avere spiegazioni sufficienti su cui poter camminare.

    Troppe regole per cercare di spiegare l'Assoluto che non ha regole, è naturale che si creano contradizioni. E' come se tu volessi spiegarti  il mare, ma continui a studiare la montagna.

    Ma una risposta l'hai data: l'Oggetto della nostra, della tua fede, non può essere d'un sapere oggettivo il Termine, perché il Principio Ultimo è inverificabile.

    La ragione non può andare oltre il razionale.



    Da: Soprannome MSNBlusidereo1Inviato: 16/04/2005 0.15
    il naufragio dolce a cui alludi, quello che conduce ai porti dell'infinito, è sicuramente l'aspirazione più radicale e fondamentale di una vita protesa verso l'elevazione dello spirito, ma quello a cui alludevo io è altra cosa, l'inevitabile fallimento di un razionalismo esasperato che si propone di dimostrare tutto, di giustificare ogni cosa, immanente e trascendente... perchè, come tu dici, l'Assoluto non ha regole, ed ogni tentativo razionalizzante porta solo a vacue contraddizioni, a gabbie antinomiche in cui la mente si dibatte e si indebolisce fino a soccombere...
    blu

    Da: Soprannome MSNBlusidereo1Inviato: 16/04/2005 0.19
    certo, Anam, volevo in effetti esprimere proprio questo, che solo l'umiltà e la semplicità (ovvero povertà:-) dello spirito può farci accettare l'irrazionale come elemento ineliminabile della nostra fede, e portarci verso l'Assoluto
    blu


  • OFFLINE
    Anam_cara
    Post: 5.367
    Sesso: Femminile
    00 04/01/2009 20:09
    Verità e illusioni

    La corsa dell'acqua sorgente,
    impetuosa,
    procura alla mano sull'erba
    la fresca inquietudine
    che prelude alla sera.
    Se il piacere immediato
    d'un leggero fluire
    si dilata senza legge
    per raccogliersi
    nell'attimo fuggente, spegne
    la frescura di un delta,
    fedele a disegnate volontà:
    va in torbidi estuari
    l'onda dell'ego e l'impeto
    di abbaglianti passioni
    conduce dentro il caos
    del solo sentimento.
    Sul giardino, che un vento
    all'imbrunire adorna
    di sguardi, barbagli
    e umidi profumi,
    si attarda un fruscio d'ali,
    essenza, indecifrabile,
    di una Presenza.

    Inviato: 16/04/2005
  • OFFLINE
    Anam_cara
    Post: 5.367
    Sesso: Femminile
    00 04/01/2009 20:12
    Sensazione d'infinito

    Quella carezza d'infinito,
    carovana di stelle
    immersa in denso vortice
    di tempo immemorabile,
    si perpetua in un soffio
    sfuggente, incognito.

    Tutti quei fiori
    lontani dagli occhi
    come di notte il sole,
    ombre tenui,
    cerchi di luce negli occhi assopiti
    dentro un indistinto magma -
    quel vortice, quel roteare
    a grappolo - di chiaroscuri, fiori
    al confine del buio...
    è l'ora...

    Basterà che li sfiori
    una luce - un lampo
    che ne accenda all'istante
    l'azzurro splendore -
    e saprà d'infinito la notte
    in quel volo impennato
    o planante,
    ma soggiogato mai.


    Inviato: 13/05/2005
  • OFFLINE
    Anam_cara
    Post: 5.367
    Sesso: Femminile
    00 04/01/2009 20:20
    Uadi notturno

    Si allarga
    la linea dell'orizzonte
    al vento morbido di un'altra notte
    scalza di ragione,
    ad oriente si innalza
    la preghiera di esistere.
    Del giorno ama la nuda
    bellezza della luce -
    ignora l' ombra inutile
    che incorpora il disordine -
    acqua schiva, risorsa
    inadeguata
    alle complicazioni di preghiere
    di circostanza.
    Ma la notte
    arriva solo quando è l'ora,
    e non sa la ragione
    del suo farsi
    cristallo di magma delle origini,
    poi che il sole è sparito
    e tutto il cielo
    si è interamente colorato di nero

    Inviato: 26/06/2005

     
     E' molto bella anche se intravvedo una nota di amarezza e di pessimismo senza alcuna speranza nel sostegno dell'Onnipotente...
    Perche'?
    Un grosso abbraccio TVB!
    DTB!Anam

    Da: Soprannome MSNBlusidereo1Inviato: 28/06/2005 15.45
    non si tatta di pessimismo:-)
    queste ultime poesie si ispirano a "La notte oscura" di S. Giovanni della Croce, apice di silenzio e deserto dell'anima dove si incontra...

    blu



    Da: Soprannome MSNAnam_cara_2Inviato: 29/06/2005 11.48
    ...e dirlo?...Cmq Giovanni della Croce...passa oltre la notte oscura....
    un bacione! Anam


  • OFFLINE
    Anam_cara
    Post: 5.367
    Sesso: Femminile
    00 04/01/2009 20:22
    Alla cometa che non c'è...

    Non più cometa sarai
    concretamente:
    nel fuorviamento sconvolto del sole
    e in un azzurro che precipita
    del suo invelenirsi a finestra
    di ozono, disinnescandosi invano...
       
           sola, ridicola luna, barcolli
            - intanto del tuo divenire
           nascostamente insuperbisci -
           blucerchiata nel
    disordine
                      browniano delle acide
                 voragini di piogge grandinanti
           superstiti di nuclei...
    Regina di maree
    scintillanti, la tua chioma
    d'ombra nebbiosamente in bilico
           a spingersi in lembi di cielo
                     inviolato e risorgere
    incontaminata, che sogguardo
    e tengo d'occhio mentre vado
                 e parto o non riparto,
                    cometa involontaria
                       di questo viaggio,
                     un viaggio tra i frattali
                 di me, in te mi attracco...

    Inviato: 25/07/2005
  • OFFLINE
    Anam_cara
    Post: 5.367
    Sesso: Femminile
    00 04/01/2009 20:25
    Insoliti avvistamenti (miracoli degni di S. Gennaro)

    Morbidissimi involti di vapori spumanti
    albumi di latteo turgore che a strati
    in moto veloce eravate i bersagli
    di ormai remoti ma ancora intenti sguardi...
    Vi fermavate sopra le amate cime montane
    con fragile grazia, teneri e ignari
    dell'imminente abbattimento; ed era
    l'appostamento, la mira - la mia
    vittima alla destra del castagno
    la tua più alta sulla vetta - partiva
    la raffica degli sguardi proiettili
    in nuvolosa dissolvenza, tiratori noi
    seduti con gli occhi all'insù
    fra i sassi d'un greto oppure al tavolo
    di un bar - per te il caffè corretto
    a me il tuo cioccolatino - a ripetere
    il miracolo dello scioglimento.

    Avrei potuto giocare per ore
    a mirare le nuvole con te. Ora
    è un correre sfinito di violetti
    vapori tra lenti intercambiabili,
    un socchiuso trascorrere
    come da una trappola iperbarica
    per scendere senza riserva
    sotto coperta.

    Era uno dei nostri giochi preferiti, nessuno conosceva il segreto per sciogliere con gli occhi le nuvole e tutti allibivano di fronte alla nostra abilità: mio padre ancora più concentrato di me prendeva di mira certe paffute biancorosate gonfie e riccioline che disintegrava in un baleno mentre io mi dedicavo a imponenti ghirigori barbuti e solenni, ed avevo molto più filo da torcere...


    Inviato: 19/09/2005
  • OFFLINE
    Anam_cara
    Post: 5.367
    Sesso: Femminile
    00 04/01/2009 20:28
    Preghiera in due

    Prega con me questa notte, e fermeremo
    la bellezza di tutta la musica,
    ascolteremo le note della luna e del vento
    (chè oltre ci sono le stelle...)
    Non guarderemo le pietre opache del sentiero nè
    le toccheremo con mani accaldate, nemmeno
    ci attarderemo fra le tenaglie del cuore
    o i tentacoli della mente
    e non ripasseremo dove i nostri occhi
    avevano colto le rose del sole,
    invece attenderemo un'altro fiore
    da vivere dentro i fuochi della notte.

    Inviato: 31/01/2006

  • OFFLINE
    Anam_cara
    Post: 5.367
    Sesso: Femminile
    00 04/01/2009 20:30

    Transito

    Se sgomenta un accendersi di aceri
    appena ingialliti, e già li cerchi
    ad ogni transito
    ad ogni cardine cancello casa d'angolo
    nell'arco di un arancio che si sfrangia -
    questa fluida curva vibratile di aceri
    ha ciò che d'acero non è ma acerbamente
    vibrazione violetta, sfarfallio
    dai risvolti improvvisi, di sguardi
    amari di memoria (ci manchi…)
    Transito che riappare
    nel riconoscersi aurora
    morente in altri soli, altro rivela
    in questa schiera d'aceri
    appena tremanti di sconcerto - grido inerme,
    nota stremata che sfinisce
    la sua canzone - ne vive
    l'aria tra i corimbi tutt'intorno,
    irreplicato divenire che
    si sente addosso come un’acqua
    distante oltre ogni limite
    quasi rigoglio diafano
    latitante in un sole
    interno, di sfuggita...

    Inviato: 28/11/2006


  • OFFLINE
    Anam_cara
    Post: 5.367
    Sesso: Femminile
    00 04/01/2009 20:38
    Una stella, lassù.

    Lassù dove di luna
    in luna vaga e rimbalza
    argenteo un concerto,
    il lunapark serale,
    mentre quaggiù, di balcone in balcone,
    le rondini tardive si radunano
    fra loro, tacendo con le rose,
    lei splende alta e già ti strega
    il suo occhio zaffireo con l’ultimo
    calice d’aria celeste,
    nel triangolo estivo la bella,
    tu sai, la stella Vega…

    Come una conchiglia è viva
    pulsante, fiorita di luce, e l’ala
    lieve d’azzurra speranza sale

    Inviato: 18/09/2003
    da ferite ancora aperte, qui.

  • OFFLINE
    Anam_cara
    Post: 5.367
    Sesso: Femminile
    00 04/01/2009 20:56
    Al padre mio

    Padre mio, ricordi,
    quand’eravamo solo io e te nel giardino
    com’era dolce la brezza dell’unico giorno
    che soffiava sul volto d’entrambi,
    ricordi, com’era pura la terra da cui mi traesti alla vita,
    unico nato da terra ancor vergine,
    fatto del fango che non s’impastava col sangue.
    E il tuo nome fu il primo verbo che udii.Mi dicesti che ero tuo figlio, mi dicesti d’amare,
    e null’altro.
    Mi facesti pastore degli astri e di ogni germoglio,
    dei sospiri del vento e delle celesti montagne,
    mi facesti pastore del mondo.
    Ricordi, Padre mio?
    Stavamo a contare le stelle, a chiamare per nome le greggi,
    insieme.
    Ricordi?
    Poi venne Eva, e in lei mi specchiai.
    non più nei placidi stagni, e vidi il mio volto diverso dal tuo
    Sentivo pesante il tuo passo, e fredda la brezza del giorno.
    Non c’erano più un Padre e l’unico figlio, ma già l’umanità con templi e preghiere.
    Poi chiesi cos’erano gli astri e i germogli
    e il vento e le gravi montagne.
    Chiesi cos’ero, e perché ero felice.
    Ogni cosa ho fatto per te, e ogni cosa è fatta d’amore
    rispondevi, ma io bramavo conoscere se c’è verità al di là dell’amore.
    Poi mangiai del bene e del male, e seppi cos’erano
    mangiai di mille risposte e ancora di mille domande
    vidi,
    e tutto mi parve lontano e confuso.
    E la gentile carezza del sole divenne esplosione abbagliante,
    mi feriva la brezza del giorno, come tuono suonava il tuo passo.
    Mi nascosi, poiché avevo vergogna di me.
    Dissi qualche menzogna, e la mia voce era sola,
    mentre tacevano tutte le bestie.
    Dal mio cuore tagliai le fronde dell’Eden, ti volsi le spalle
    e m’esiliavo orgoglioso,
    ed ero solo, pur con Eva al mio fianco
    Solo.
    Ricordi?
    Ora ferisco la terra, perché mi dia di che vivere,
    chiamo mio un campo riarso, mentre prima nostro era il mondo,
    fuggo i venti furiosi e la notte, temo le bestie fuor dai recinti.
    dalle vette dei monti, dal cielo, attendo anatemi e sciagure.
    So come uccidere, come fare le armi, e le capanne di fango,
    per ripararmi dalla brezza del giorno, so bruciare olocausti sul fuoco.
    So cos’è un uomo.
    Ma pur conoscendo sono infelice.
    Eva diede altri uomini alla violenta luce del sole.
    Qui uno giace, dove io sono, l’altro è ramingo e assassino.
    Qui la terra era molle di lacrime, dunque mi parve
    che chiamasse la spoglia d’Abele: egli era il mio seme,
    e riposa sotterra. Qui misi tre pietre, e qui vengo a pregare:
    Signore, non nascano qui spine e triboli.
    Ti ho portato l’agnello che vuoi mi sia tolto. Te l’offro:
    a te, non a me, spetta oramai quello che è puro.
    Ma dimmi, cos’è questo chiudere gli occhi,
    senza temere i sogni e il mattino?
    Ché forse Abele, l’agnello, ogni cosa, diventa di polvere
    perché la brezza del giorno la porti ai tuoi piedi?
    Forse, giacendo sotterra, torniamo ciò che eravamo?
    Non so.
    Padre, che temendo ho imparato a chiamare Signore,
    Padre ancora, pur se il tuo volto è al di là delle nubi,
    come posso chiamarti altrimenti, io che non ho né padre né madre?
    Ma chi senza te avrà padre e madre e fratelli e grano e ricchezze?
    sono solo, e soli saranno i miei figli, quando, locuste,
    copriranno la terra silente,
    soli levando preghiere sotto cieli di pietra,
    soli inseguendo il pensiero d’un Dio,
    soli perdendo l’amore d’un Padre.
    Pietà!
    Pur se le greggi di astri vagano tra gli aridi prati del cielo,pur se è venuto il crepuscolo dell’unico giorno, pur se ho peccato,
    non velare il tuo volto con veli di notte.
    I miei occhi s’abbaglino: sarò cieco di nuovo.

    Inviato: 23/09/2003



    Da: Azar
    E' una poesia densa di immagini che colpiscono e che confermano in maniera stupenda l'idea che gli uomini e Dio, un tempo, camminavano insieme.
    Poi, l'uomo cambiò strada.
    Da: Soprannome MSNAnam_cara_2

    Carissimo Amico,
    la tua ricchezza interiore e' meravigliosa !!!
    E raramente ho letto qualcosa che superi l'intensita' espressiva e di fede trovata in questa poesia
    che e' profonda e dolcissima..........le sue parole mi hanno commosso fino alle lacrime......
    GRAZIE!!!
    Si grazie di avercela donata.....ti prego continua ad arricchire i nostri cuori assetati d'amore e di dolcezza
    con la tenerezza segreta che celi in te............
    TVVVVVVVVVVVBBBBBBBB!!!!! Anam


  • OFFLINE
    Anam_cara
    Post: 5.367
    Sesso: Femminile
    00 04/01/2009 21:01
    Domande elementari

    Le tue domande sono le domande
    della terra, mille fiumi che alzano
    sabbie mobili al vento dei crepuscoli.
    Sopra i campi quadrati di pianure
    umide, lagune di buio coprono
    silenzi tiepidi di fango e polvere,
    sospiri senza voce, persistenze
    volatili che svelano distanze.

    Le tue domande sono le domande
    dell'aria, nerofumo incorruttibile
    del fuoco rubato agli dei. Fiammelle
    fugaci rasoterra ti raggirano
    sorvolando risposte, il buio stritola
    le loro ombre incerte in un mortaio
    d'acqua, ne odora il vento qualche briciola
    soffiandovi le storie errate. In terra
    domande esatte, spente, si riposano.

     
    Inviato: 21/10/2003


    Da: Soprannome MSNAzar013Inviato: 21/10/2003 23.47
    Ciao.
    Sono immagini che riportano alla memoria qualcosa di atavico e desertico.
    Azar


    Da: Soprannome MSNBlusidereo1Inviato: 24/10/2003 21.26
    É come dici, Azar, si tratta di un mondo primordiale creato dall'aggregarsi dei quattro elementi, ma caotico, amorfo, dominato dal disordine.
    Ciao

    blu

  • OFFLINE
    Anam_cara
    Post: 5.367
    Sesso: Femminile
    00 04/01/2009 21:04
    Presentimento del cielo invernale

    Dove il Cane, sulla linea che intorbida
    un oriente di gelo, si congeda
    dall'incolmabile convessità
    dell'aria, e l'alta curva del buio
    sospende nebulose invisibili
    a una fibbia di luce,

    lassù,oltre il varco dove le Pleiadi
    pigolando mi scortano
    fino alla porta malferma del sonno,
    e mettono  un sipario
    tra te e questo cielo mai toccato
    con un dito, ma sempre
    amato e non meno amaro, obliqua

    lampeggia la spada
    all'aerea losanga, e nelle estreme
    vie di un remoto incantamento vive
    per sempre il cacciatore
    con i suoi  cani, eterno
    immutabile Orione.

    Inviato: 10/11/2003
  • OFFLINE
    Anam_cara
    Post: 5.367
    Sesso: Femminile
    00 04/01/2009 21:07
    Musica infinita

     
    Erano in cento
    nella gran sala:
    tutti suonavano,
    ora soli, ora in gruppo.
    Erano in cento,
    ma solo, in un angolo,
    uno suonava
    strumenti invisibili:
    non uno l'ascoltava,
    non uno l'invitò.

    E mentre i musicisti
    suonando divennero esperti,
    e suonavano, suonavano...
    accadevano
    continui cambiamenti:
    chi usciva da un gruppo
    per fondersi ad altro,
    chi smise di fare il solista,
    aggregandosi

    .Passarono giorni, millenni,
    nella gran sala
    eran tre, (forse quattro),
    i complessi;
    sapevan creare
    armonie celestiali,
    quei gruppi eran tre,
    forse quattro.
    E silenzioso, un essere
    solo ascoltava,
    e, contemplando, non creava
    alcun suono....

    Passano altri millenni;
    i novantanove ora
    suonano ancora, ognuno
    ha perfezionato la sua parte,
    la musica è sublime,
    tanto da convincere
    che null'altro sarà creato
    di più vicino all'infinito...

    Quanti suoni
    hanno riempito quella stanza!
    Quanti musicisti
    seguirono vie travagliate
    per raggiungere tal qualità!
    quanti gettaron l'orgoglio
    per ammettere
    che un'altra musica
    era piu' alta,
    più sublime...

    Solo un uomo
    per millenni e millenni
    non sentì mai l'urgenza
    di emetter suoni, o diffondere
    suoni percepibili;
    da molti millenni quell'uomo
    suona strumenti
    impossibili da immaginare,
    che ancor più inverosimile
    è toccare!
    quel che appare l'antitesi
    del fatto stesso di suonare,
    lo strumento più impossibile,
    più inaccettabile,
    è il silenzio...

    Come suonare il silenzio?
    Quali echi conduce?
    a chi farlo sentire?
    Certo, è meglio un sax
    che trascina nel suo sound,
    e seduce i musicisti
    piu' superbi, reticenti...

    Mi sembra tutto un sogno,
    mentre nella mia mente
    s'apre una parentesi,
    e sopra un asinello
    vedo un Uomo:
    non è un potente
    che guida un grande esercito,
    è un Uomo, solo,
    su di un somarello...
    ma ora torna il sogno, nella stanza.

    Son passati ormai tanti millenni
    che il loro numero è difficile
    persino da pronunciare.
    Nella sala ormai tutti suonano,
    e sanno per chi lo fanno.
    Ma, uno ad uno,
    quei musicisti si accorgono
    di un silenzioso essere
    che vive nel silenzio,
    capace di ascolto,
    di "esserci" , da sempre .
    Una consapevolezza
    che si va rafforzando,
    e talora affievolendo,
    porta infine all'evidenza
    che il tutto tende al silenzio,
    e il silenzio alla verità....

    Ad uno ad uno
    i novantanove comprendono
    che non ha senso
    creare un suono, se
    non si è così puri, silenziosi
    nell'ascoltarlo.
    Ad uno ad uno si trovano
    a ridurre il tempo del suonare,
    per ascoltare...

    É bello ascoltare,
    talora la musica tace,
    riprende, talora
    si coglie il silenzio,
    ma ora non fa paura,
    nutre l'anima.
    Nessuno più sente
    l'urgenza di coprirlo,
    di sopprimere
    la sua estenuante monotonia
    con suoni insoliti, stupefacenti.

    Ad uno ad uno, ora,
    da pochissimi millenni,
    quei musicisti sempre piu' tempo
    trascorrono in silenzio,
    anche ora che non uno
    sta suonando.
    Sempre di piu' s'immergono
    nella consapevolezza
    di sentire il silenzio:
    son cento persone silenti
    immerse in un viaggio infinito,
    e non son piu' sette le note
    ma infinite, e sempre
    suoni nuovi si scoprono,
    vibrazioni impossibili
    di onde che si ripetono
    nel fluttuare silente
    dell'invisibile...

    Una serenità
    percorre quella sala
    ora che sto per lasciarla,
    e ti vedo di spalle
    mentre tu stai fissando la stanza,
    e io fingo in silenzio possibile
    allontanarmi da te.
    Se hai vissuto il silenzio,
    puoi fare suoni, rumori,
    ma in quel silenzio tu sai
    che un giorno dovrai tornare,
    come un bimbo
    nel grembo materno.

    Non c'è premio, ringraziamento,
    o appagamento mentale,
    nulla, solo il nulla,
    che con il tutto
    dà un risultato
    a parole impronunciabile...

    Inviato: 13/01/2004


  • OFFLINE
    Anam_cara
    Post: 5.367
    Sesso: Femminile
    00 04/01/2009 21:11
    Acqua di vita

    Acqua vivente di suoni lontani,
    acqua che non dimentica, ma indugia
    ancora a spargere le sue ferite,
    fiume rombante
    che sfocia in un mare al di là di pianure
    senza prati né alberi,
    senza voci di uccelli o di lupi,
    abitate da uomini che hanno obliato la vita,
    terre usurpate da chi nella vita
    di vita si è dato il potere,
    acqua ancor troppo lontana,
    scorri, travolgimi!
    Qui non si vedono nidi, né tane,
    o case tremanti d’angoscia,
    ma i tristi voli dei corvi
    che gridano agli echi di passi lontani.
    Acqua, travolgimi!
    Tu, che hai fatto il mare e la terra
    come un fiore di sangue
    colmo di lacrime ardenti,
    dove volgi il Tuo sguardo?
    A Te giungono tutti i fiumi,
    recando carcasse di fiere e giovenche,
    scheletri di piante giovani e antichi alberi,
    fiori appassiti e germogli precoci,
    profumi estivi e bacche invernali,
    come figli discordi
    riuniti nel pianto del vento
    che sparge la polvere sopra i colori
    e confonde gli odori
    in un sospiro d’infinito.
    Mare silente, che accogli
    nel tuo vasto seno
    fiumi di lacrime e polle di sangue,
    torno a te, io, che tardi ho cercato la vita
    annientando montagne
    di falsi sensi di colpa
    nei torrenti della tua luce.
    Che le tue onde luminose
    stendano un velo di pace
    sugli abissi profondi del cuore,
    riparando gli occhi del naufrago
    dalla luce crudele
    che strappa dal sonno,
    mentre le scie dei velieri
    saranno fiori che nascono
    sopra il ricordo
    del tempo trascorso;
    resti solo rugiada lieve di pianto.


    Inviato: 13/01/2004

1