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MASSONERIA E CHIESA CATTOLICA IV (Appendici)

Ultimo Aggiornamento: 11/01/2009 23:24
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Sesso: Femminile
11/01/2009 21:09

[10.] Orbene, il principio fondamentale di quanti professano il naturalismo è, come il termine stesso indica a sufficienza, che la natura umana e la ragione umana debbano essere in tutte le cose maestre e sovrane.
 
Una volta stabilito questo principio, dei doveri verso Dio o poco si curano oppure ne alterano la essenza per mezzo di opinioni erronee e vaghe. Negano completamente la rivelazione divina, non ammettono alcun dogma religioso: non accettano alcuna verità che non possa essere compresa dalla intelligenza umana; nessun maestro a cui si debba obbligatoriamente credere per l'autorità della funzione. E poiché è compito singolare ed esclusivo della Chiesa cattolica possedere nella sua pienezza e conservare nella sua integrità il deposito delle dottrine divinamente rivelate, l'autorità del magistero e i mezzi soprannaturali per la salvezza, perciò stesso somma è contro di essa la rabbia e l'accanimento degli avversari.


Si osservi ora il modo di procedere della setta massonica in fatto di religione, specialmente dove ha maggiore libertà di azione, e poi si giudichi se essa non sembra volere attuare completamente le massime dei naturalisti.

Infatti, con lungo e ostinato proposito, si fa in modo che nella società non abbia alcuna influenza né il magistero né l'autorità della Chiesa, e perciò predicano e sostengono apertamente la completa separazione della Chiesa dallo Stato
.

In questo modo escludono la salutare virtù della religione cattolica dalle leggi e dalla amministrazione dello Stato: di conseguenza pensano che gli Stati debbano in tutto e per tutto essere ordinati indipendentemente dalle istituzioni e dalle dottrine della Chiesa.

Peraltro non basta loro prescindere da tanto valida guida quale è la Chiesa cattolica, ma vi aggiungono persecuzioni e offese.
Si sentono anche liberi di attaccare impunemente i fondamenti stessi della religione cattolica, parlando, scrivendo, insegnando: non si risparmiano i diritti della Chiesa, non si rispettano le sue divine prerogative.
Viene a essa lasciata la minore possibile facoltà di azione, e questo per mezzo di leggi almeno in apparenza non troppo violente, ma di fatto concepite espressamente per impedirne la libertà.
Parimenti vediamo imposte al clero leggi eccezionali e gravi, promulgate per diminuirne ogni giorno di più il numero e i mezzi; quanto resta dei beni della Chiesa, sottoposti a gravosissimi vincoli, affidati alla potestà e all'arbitrio degli amministratori dello Stato; gli ordini religiosi soppressi e dispersi.


Ma lo sforzo più energico degli avversari si esercita principalmente contro la Sede Apostolica e il romano Pontefice.
Prima di tutto egli è stato privato, con falsi pretesti, del principato civile, baluardo della sua libertà e dei suoi diritti: poi è stato ridotto in una condizione iniqua e intollerabile a causa delle difficoltà che da ogni parte gli si oppongono: finché si è giunti a questi tempi, nei quali i fautori di queste sette dichiarano apertamente quanto a lungo avevano segretamente macchinato fra loro, e cioè che si deve eliminare la sacra autorità dei Pontefici e che si deve distruggere dalle fondamenta lo stesso Pontificato, istituito per diritto divino.

Anche se mancassero altre prove, dimostra a sufficienza questa realtà la testimonianza di affiliati, molti dei quali, in diverse occasioni e anche recentemente, hanno dichiarato che il vero obiettivo dei massoni è quello di perseguitare con odio implacabile il cattolicesimo e che non si daranno pace prima di avere visto stroncate tutte le istituzioni religiose fondate dai sommi Pontefici.

E anche se la setta non impone agli affiliati di rinnegare espressamente la fede cattolica, questo comportamento è tanto lontano dall'opporsi agli intenti massonici che anzi, piuttosto, li asseconda.

In primo luogo, infatti, con questo sistema, i massoni ingannano facilmente i semplici e gli incauti, e a un numero ancora maggiore di persone offrono allettamenti.

In secondo luogo essi, aprendo le loro file a persone provenienti da qualunque confessione religiosa, ottengono per ciò stesso la propagazione del grande errore dei tempi attuali, che consiste nel relegare tra le cose indifferenti la preoccupazione per la religione e nella convinzione che non vi sia alcuna differenza tra le varie forme religiose.
E questo criterio è adottato con lo scopo di annientare tutte le religioni, e segnatamente quella cattolica, che, essendo tra tutte l'unica vera, non può, se non con somma ingiustizia, essere posta su di un piano di parità rispetto alle altre.



[11.] Ma i naturalisti si spingono più oltre.
Messisi audacemente, in questioni della massima rilevanza, per una via totalmente falsa, cadono a precipizio verso le estreme conseguenze sia per la debolezza della natura umana, sia per giusto giudizio di Dio, che punisce la superbia.
Così avviene che le stesse verità che si conoscono per lume di ragione, quali sono certamente la esistenza di Dio, la spiritualità e la immortalità dell'anima umana, non hanno più per essi consistenza e certezza.


Orbene, la setta massonica, per un non diverso errore di rotta, va a urtare proprio contro questi scogli. Infatti, sebbene professino generalmente la esistenza di Dio, tuttavia essi stessi fanno fede del fatto che questa convinzione non è impressa con fermo assenso e stabile giudizio nelle menti dei singoli.

E neppure dissimulano che tale questione intorno a Dio è presso di loro la fonte e la causa principale di dissidio; anzi è noto come anche di recente si ebbe tra loro, su questo punto, una non lieve contesa.

Fatto sta che la setta lascia agli iniziati grande libertà di sostenere a pieno diritto l'una o l'altra tesi, che Dio esista, oppure che non esista: e coloro che negano risolutamente la esistenza di Dio sono ammessi alla iniziazione tanto facilmente quanto coloro che l'ammettono, ma ne hanno un concetto erroneo, come i panteisti, il che altro non è che il tenere una certa quale assurda idea della natura divina, eliminandone la verità.
Ora, abbattuto o scalzato questo supremo fondamento, è inevitabile che vacillino anche molte verità conosciute dalla ragione naturale, come il fatto che tutte le cose hanno avuto esistenza per libera volontà di Dio creatore; che il mondo è retto dalla Provvidenza; che l'anima è immortale; che a quella terrena seguirà una seconda ed eterna vita.

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