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Il dilemma del Papa: portarsi i gatti in Vaticano - Animali in Vaticano

Ultimo Aggiornamento: 20/01/2009 17:43
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Sesso: Femminile
20/01/2009 17:43

KATAWEB
Roma, 30 apr 2005 - 14:48

PAPA: SARANNO AMMESSI IN VATICANO I SUOI DUE GATTI?

Molti si sono chiesti perche' Benedetto XVI si e' recato con tanta frequenza nell'appartamento che occupava - a ridosso del Vaticano - prima di diventare Papa. La risposta e' semplice: andava - oltre che a organizzare il trasloco - anche ad accudire il suoi gatti. Due, per l'esattezza, silenziosi compagni di vita del cardinal Ratzinger da tanti anni. La passione del Santo Padre per i felini e' nota: "Ogni volta che incontrava un gatto lo salutava e gli parlava, anche a lungo - ha raccontato il cardinal Bertone, arcivescovo di Genova - E il gatto, affascinato, lo seguiva. (AGI)

Fonte:Gruppo Bairo

Animali in Vaticano: Karol aveva le colombe, Pio XII 2 canarini
Il dilemma del Papa: portarsi i gatti in Vaticano
Benedetto XVI deve decidere dove mettere i due mici. Prima di lui altri Papa hanno ospitato bestiole
di Caterina Maniaci
Roma: Gatti che scivolano silenziosi lungo i corridoi di marmo del Palazzo apostolico, là dove hanno abitato nei secoli i Pontefici. E non solo gatti. Anche colombe, canarini. Un Vaticano dunque non così inaccessibile e austero, ma una specie di arca di Noè, trasformato dall'amore dei papi per gli animali. E ora Papa Benedetto XVI potrebbe continuare questa consuetudine. Ieri ha completato il suo trasloco dal vecchio appartamento di piazza della Città Leonina alle stanze del Palazzo Apostolico e ha dovuto affrontare il "tragico" dilemma; portare o no con sè anche i suoi due amatissimi gatti. E' infatti ormai universalmente nota la sua passione, oltre che per la musica e il pianoforte, anche per i felini. Benedetto XVI, nei giorni scorsi, si è recato con tanta frequenza nel suo vecchio appartamento non solo per organizzare il trasloco ma anche per accudire i suoi due gatti, compagni di vita da tanti anni. Il feeling del nuovo Papa con i felini è divenuto leggenda.- E' talmente affezionato ai suoi che parla con loro. Ma lui ama tutti i gatti. Ogni volta che ne incontrava uno per strada, quando ancora era il cardinale Ratzinger, li salutava e gli parlava, anche a lungo.- Ha raccontato il cardinal Bertone, arcivescovo di Genova. - E il gatto affascinato, lo seguiva. Una volta s'è portato dietro fino al Vaticano una decina di felini. Sono dovute intervenire le guardie svizzere che in parte scherzando e in parte seriamente gli dissero:- Guardi eminenza che i gatti stanno dando l'assalto alla Santa sede".- Ma ora non c'è più il cardinale Ratzinger, adesso c'è Benedetto XVI e per lui è il momento di una tragica scelta: sacrificare i due felini alla ragion di Stato o cercare un compromesso, conciliando la presenza dei due felini con le rigide regole del Palazzo Apostolico? Per uscire dall'empasse, Benedetto XVI può richiamarsi ai precedenti illustri. Paolo Vi, ad esempio, andava molto orgoglioso del suo micio, che teneva nel Palazzo apostolico e sembra che ci passasse molto tempo. Acciambellato su una seggiola dello studio pontificio il felino andava a passeggiare sul terrazzo papale solo quando arrivavano visite per il Pontefice. Il gatto si prestò anche ad uno scherzo: per far capire a Monsignor Giulio Bevilacqua che lo avrebbe nominato cardinale, raccontano che papa Montini vestì il suo micio tutto di porpora, con un collare rosso. Anche il rigoroso Pio XII aveva il suo punto debole: quando salì al soglio pontificio non volle rinunciare ai suoi due canarini. In una gabbietta gli facevano compagnia nello studio. E Karol Wojtila "il grande"? Portò in Vaticano le colombine; ne aveva ricevute alcune in regalo e per lungo tempo le ha custodite con affetto. Affetto ricambiato: ricordiamo la bella immagine di lui alla finestra del suo studio per l'Angelus domenicale con le colombe che gli svolazzavano intorno alla testa, mentre le liberava nel cielo di Roma.


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