"Sconosciuto e' qualcuno
che aspetta di diventare Amico"

 
Dio Vi Benedica!



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nello spirito del R.n.S.

APERTA A TUTTI


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MEDITIAMO LEGGENDO IL SARICIDE

Ultimo Aggiornamento: 21/01/2009 21:05
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21
Peccati diversi

 
[1] Figlio, hai peccato? Non farlo più
e prega per le colpe passate.

[2] Come alla vista del serpente fuggi il peccato:
se ti avvicini, ti morderà.
Denti di leone sono i suoi denti,
capaci di distruggere vite umane.

[3] Ogni trasgressione è come spada a doppio taglio:
non c'è rimedio per la sua ferita.

[4] Spavento e violenza fanno svanire la ricchezza;
così la casa del superbo sarà devastata.

[5] La preghiera del povero va dalla sua bocca agli orecchi di Dio,
il giudizio di lui verrà a suo favore.

[6] Chi odia il rimprovero segue le orme del peccatore,
ma chi teme il Signore si convertirà di cuore.

[7] Da lontano si riconosce il linguacciuto,
ma l'assennato conosce il suo scivolare.

[8] Chi costruisce la sua casa con ricchezze altrui
è come chi ammucchia pietre per l'inverno.

[9] Mucchio di stoppa è una riunione di iniqui;
la loro fine è una fiammata di fuoco.

[10] La via dei peccatori è appianata e senza pietre;
ma al suo termine c'è il bàratro degli inferi.

 
Il saggio e lo stolto 



[11] Chi osserva la legge domina il suo istinto,
il risultato del timore del Signore è la sapienza.

[12] Non diventerà educato chi manca di capacità,
ma c'è anche una capacità che aumenta l'amarezza.

[13] La scienza del saggio cresce come una piena;
il suo consiglio è come una sorgente di vita.

[14] L'interno dello stolto è come un vaso rotto,
non potrà contenere alcuna scienza.

[15] Se un assennato ascolta un discorso intelligente,
l'approverà e lo completerà;
se l'ascolta un dissoluto, se ne dispiace
e lo getta via dietro la schiena.

[16] Il parlare dello stolto è come un fardello nel cammino,
ma sulle labbra dell'intelligente si trova la grazia.

[17] La parola del prudente è ricercata nell'assemblea;
si rifletterà seriamente sui suoi discorsi.

[18] Come casa in rovina, così la sapienza per lo stolto;
scienza dell'insensato i discorsi incomprensibili.

[19] Ceppi ai piedi è la disciplina per l'insensato
e come manette nella sua destra.

[20] Lo stolto alza la voce mentre ride;
ma l'uomo saggio sorride appena in silenzio.

[21] Ornamento d'oro è la disciplina per l'assennato;
è come un monile al braccio destro.

[22] Il piede dello stolto si precipita verso una casa;
l'uomo sperimentato si mostrerà rispettoso.

[23] Lo stolto spia dalla porta l'interno della casa;
l'uomo educato se ne starà fuori.

[24] È cattiva educazione d'un uomo origliare alla porta;
l'uomo prudente ne resterebbe confuso.

[25] Le labbra degli stolti ripetono sciocchezze,
le parole dei prudenti sono pesate sulla bilancia.

[26] Sulla bocca degli stolti è il loro cuore,
i saggi invece hanno la bocca nel cuore.

[27] Quando un empio maledice l'avversario, maledice se stesso.

[28] Il maldicente danneggia se stesso
e sarà detestato dal suo ambiente.




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22.
Il pigro

 
[1] Il pigro è simile a una pietra imbrattata,
ognuno fischia in suo disprezzo.

[2] Il pigro è simile a una palla di sterco,
chi la raccoglie scuote la mano.

 

I figli degeneri


[3] Vergogna per un padre avere un figlio maleducato,
se si tratta di una figlia, è la sua rovina.

[4] Una figlia prudente sarà un tesoro per il marito,
quella disonorevole un dolore per chi l'ha generata.

[5] La sfacciata disonora il padre e il marito,
e dall'uno e dall'altro sarà disprezzata.

[6] Come musica durante il lutto i discorsi fuori tempo,
ma frusta e correzione in ogni tempo sono saggezza.

 
Saggezza e follia 


[7] Incolla cocci chi ammaestra uno stolto,
sveglia un dormiglione dal sonno profondo.

[8] Ragiona con un insonnolito chi ragiona con lo stolto;
alla fine egli dirà: "Che cosa c'è?".

[9] Piangi per un morto, poiché ha perduto la luce;
piangi per uno stolto, poiché ha perduto il senno.

[10] Piangi meno tristemente per un morto, ché ora riposa,
ma la vita dello stolto è peggiore della morte.

[11] Il lutto per un morto, sette giorni;
per uno stolto ed empio tutti i giorni della sua vita.

[12] Con un insensato non prolungare il discorso,
non frequentare l'insipiente;

[13] guàrdati da lui, per non avere noie
e per non contaminarti al suo contatto.
Allontànati da lui e troverai pace,
non sarai seccato dalla sua insipienza.

[14] Che c'è di più pesante del piombo?
E qual è il suo nome, se non "lo stolto"?

[15] Sabbia, sale, palla di ferro
sono più facili a portare che un insensato.

[16] Una travatura di legno ben connessa in una casa
non si scompagina in un terremoto,
così un cuore deciso dopo matura riflessione
non verrà meno al momento del pericolo.

[17] Un cuore basato su sagge riflessioni
è come un intonaco su un muro rifinito.

[18] Una palizzata posta su un'altura
di fronte al vento non resiste,
così un cuore meschino, basato sulle sue fantasie,
di fronte a qualsiasi timore non resiste.



L'amicizia



[19] Chi punge un occhio lo farà lacrimare;
chi punge un cuore ne scopre il sentimento.

[20] Chi scaglia pietre contro uccelli li mette in fuga,
chi offende un amico rompe l'amicizia.

[21] Se hai sguainato la spada contro un amico,
non disperare, può esserci un ritorno.

[22] Se hai aperto la bocca contro un amico,
non temere, può esserci riconciliazione,
tranne il caso di insulto e di arroganza,
di segreti svelati e di un colpo a tradimento;
in questi casi ogni amico scomparirà.

[23] Conquìstati la fiducia del prossimo nella sua povertà
per godere con lui nella sua prosperità.
Nel tempo della tribolazione restagli vicino,
per aver parte alla sua eredità.

[24] Prima del fuoco vapore e fumo nel camino,
così prima dello spargimento del sangue le ingiurie.

[25] Non mi vergognerò di proteggere un amico,
non mi nasconderò davanti a lui.

[26] Se mi succederà il male a causa sua,
chiunque lo venga a sapere si guarderà da lui.


Vigilanza


[27] Chi porrà una guardia sulla mia bocca,
sulle mie labbra un sigillo prudente,
perché io non cada per colpa loro
e la mia lingua non sia la mia rovina?



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23
(Vigilanza)

 
[1] Signore, padre e padrone della mia vita,
non abbandonarmi al loro volere,
non lasciarmi cadere a causa loro.

[2] Chi applicherà la frusta ai miei pensieri,
al mio cuore la disciplina della sapienza?
Perché non siano risparmiati i miei errori
e i miei peccati non restino impuniti,

[3] perché non si moltiplichino i miei errori
e non aumentino di numero i miei peccati,
io non cada davanti ai miei avversari
e il nemico non gioisca sul mio conto.

[4] Signore, padre e Dio della mia vita,
non mettermi in balìa di sguardi sfrontati

[5] e allontana da me la concupiscenza.

[6] Sensualità e libidine non s'impadroniscano di me;
a desideri vergognosi non mi abbandonare.

 
I giuramenti 


[7] Figli, ascoltate l'educazione della bocca,
chi l'osserva non si perderà.

[8] Il peccatore è vittima delle proprie labbra,
il maldicente e il superbo vi trovano inciampo.

[9] Non abituare la bocca al giuramento,
non abituarti a nominare il nome del Santo.

[10] Come uno schiavo interrogato di continuo
non sarà senza lividure,
così chi giura e ha sempre in bocca Dio
non sarà esente da peccato.

[11] Un uomo dai molti giuramenti si riempie di iniquità;
il flagello non si allontanerà dalla sua casa.
Se cade in fallo, il suo peccato è su di lui;
se non ne tiene conto, pecca due volte.
Se giura il falso non sarà giustificato,
la sua casa si riempirà di sventure.

 
Le parole impure 


[12] C'è un modo di parlare che si può paragonare alla morte;
non si trovi nella discendenza di Giacobbe.
Dagli uomini pii tutto ciò sia respinto,
così non si rotoleranno nei peccati.

[13] La tua bocca non si abitui a volgarità grossolane,
in esse infatti c'è motivo di peccato.

[14] Ricorda tuo padre e tua madre, quando siedi tra i grandi,
non dimenticarli mai davanti a costoro,
e per abitudine non dire sciocchezze;
potresti desiderare di non essere nato
e maledire il giorno della tua nascita.

[15] Un uomo abituato a discorsi ingiuriosi
non si correggerà in tutta la sua vita.

[16] Due specie di colpe moltiplicano i peccati, la terza provoca l'ira:

[17] una passione ardente come fuoco acceso
non si calmerà finché non sarà consumata;
un uomo impudico nel suo corpo
non smetterà finché non lo divori il fuoco;
per l'uomo impuro ogni pane è appetitoso,
non si stancherà finché non muoia.

[18] L'uomo infedele al proprio letto
dice fra sé: "Chi mi vede?
Tenebra intorno a me e le mura mi nascondono;
nessuno mi vede, che devo temere?
Dei miei peccati non si ricorderà l'Altissimo".

[19] Il suo timore riguarda solo gli occhi degli uomini;
non sa che gli occhi del Signore
sono miriadi di volte più luminosi del sole;
essi vedono tutte le azioni degli uomini
e penetrano fin nei luoghi più segreti.

[20] Tutte le cose, prima che fossero create, gli erano note;
allo stesso modo anche dopo la creazione.

[21] Quest'uomo sarà punito nelle piazze della città,
sarà preso dove meno se l'aspetta.

 
La donna adultera 


[22] Così della donna che abbandona suo marito,
e gli presenta eredi avuti da un estraneo.

[23] Prima di tutto ha disobbedito alle leggi dell'Altissimo,
in secondo luogo ha commesso un torto verso il marito,
in terzo luogo si è macchiata di adulterio
e ha introdotto in casa figli di un estraneo.

[24] Costei sarà trascinata davanti all'assemblea
e si procederà a un'inchiesta sui suoi figli.

[25] I suoi figli non avranno radici,
i suoi rami non porteranno frutto.

[26] Lascerà il suo ricordo in maledizione,
la sua infamia non sarà cancellata.

[27] I superstiti sapranno
che nulla è meglio del timore del Signore,
nulla più dolce dell'osservare i suoi comandamenti.



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24
Discorso della sapienza

 
[1] La sapienza loda se stessa,
si vanta in mezzo al suo popolo.

[2] Nell'assemblea dell'Altissimo apre la bocca,
si glorifica davanti alla sua potenza:

[3] "Io sono uscita dalla bocca dell'Altissimo
e ho ricoperto come nube la terra.

[4] Ho posto la mia dimora lassù,
il mio trono era su una colonna di nubi.

[5] Il giro del cielo da sola ho percorso,
ho passeggiato nelle profondità degli abissi.

[6] Sulle onde del mare e su tutta la terra,
su ogni popolo e nazione ho preso dominio.

[7] Fra tutti questi cercai un luogo di riposo,
in quale possedimento stabilirmi.

[8] Allora il creatore dell'universo mi diede un ordine,
il mio creatore mi fece posare la tenda
e mi disse: Fissa la tenda in Giacobbe
e prendi in eredità Israele.

[9] Prima dei secoli, fin dal principio, egli mi creò;
per tutta l'eternità non verrò meno.

[10] Ho officiato nella tenda santa davanti a lui,
e così mi sono stabilita in Sion.

[11] Nella città amata mi ha fatto abitare;
in Gerusalemme è il mio potere.

[12] Ho posto le radici in mezzo a un popolo glorioso,
nella porzione del Signore, sua eredità.

[13] Sono cresciuta come un cedro sul Libano,
come un cipresso sui monti dell'Ermon.

[14] Sono cresciuta come una palma in Engaddi,
come le piante di rose in Gerico,
come un ulivo maestoso nella pianura;
sono cresciuta come un platano.

[15] Come cinnamòmo e balsamo ho diffuso profumo;
come mirra scelta ho sparso buon odore;
come gàlbano, ònice e storàce,
come nuvola di incenso nella tenda.

[16] Come un terebinto ho esteso i rami
e i miei rami son rami di maestà e di bellezza.

[17] Io come una vite ho prodotto germogli graziosi
e i miei fiori, frutti di gloria e ricchezza.

[18] Avvicinatevi a me, voi che mi desiderate,
e saziatevi dei miei prodotti.

[19] Poiché il ricordo di me è più dolce del miele,
il possedermi è più dolce del favo di miele.

[20] Quanti si nutrono di me avranno ancora fame
e quanti bevono di me, avranno ancora sete.

[21] Chi mi obbedisce non si vergognerà,
chi compie le mie opere non peccherà".

 
La sapienza e la legge 


[22] Tutto questo è il libro dell'alleanza del Dio altissimo,
la legge che ci ha imposto Mosè,
l'eredità delle assemblee di Giacobbe.

[23] Essa trabocca di sapienza come il Pison
e come il Tigri nella stagione dei frutti nuovi;

[24] fa traboccare l'intelligenza come l'Eufràte
e come il Giordano nei giorni della mietitura;

[25] espande la dottrina come il Nilo,
come il Ghicon nei giorni della vendemmia.

[26] Il primo non ne esaurisce la conoscenza
né l'ultimo la può pienamente indagare.

[27] Il suo pensiero infatti è più vasto del mare
e il suo consiglio più del grande abisso.

[28] Io sono come un canale derivante da un fiume
e come un corso d'acqua sono uscita verso un giardino.

[29] Ho detto: "Innaffierò il mio giardino
e irrigherò la mia aiuola".
Ed ecco il mio canale è diventato un fiume,
il mio fiume è diventato un mare.

[30] Farò ancora splendere la mia dottrina come l'aurora;
la farò brillare molto lontano.

[31] Riverserò ancora l'insegnamento come una profezia,
lo lascerò per le generazioni future.

[32] Vedete, non ho lavorato solo per me,
ma per quanti cercano la dottrina.




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25
Proverbi

 
[1] Di tre cose mi compiaccio e mi faccio bella,
di fronte al Signore e agli uomini:
concordia di fratelli, amicizia tra vicini,
moglie e marito che vivono in piena armonia.

[2] Tre tipi di persone io detesto,
la loro vita è per me un grande orrore:
un povero superbo, un ricco bugiardo,
un vecchio adultero privo di senno.

 
I vecchi 


[3] Nella giovinezza non hai raccolto;
come potresti procurarti qualcosa nella vecchiaia?

[4] Come s'addice il giudicare ai capelli bianchi,
e agli anziani intendersi di consigli!

[5] Come s'addice la sapienza ai vecchi,
il discernimento e il consiglio alle persone eminenti!

[6] Corona dei vecchi è un'esperienza molteplice,
loro vanto il timore del Signore.

 
Proverbio numerico 


[7] Nove situazioni io ritengo felici nel mio cuore,
la decima la dirò con le parole:
un uomo allietato dai figli,
chi vede da vivo la caduta dei suoi nemici;

[8] felice chi vive con una moglie assennata,
colui che non pecca con la sua lingua,
chi non deve servire a uno indegno di lui;

[9] fortunato chi ha trovato la prudenza,
chi si rivolge a orecchi attenti;

[10] quanto è grande chi ha trovato la sapienza,
ma nessuno supera chi teme il Signore.

[11] Il timore del Signore è più di ogni cosa;
chi lo possiede a chi potrà esser paragonato?


Le donne



[12] Qualunque ferita, ma non la ferita del cuore;
qualunque malvagità, ma non la malvagità di una donna;

[13] qualunque sventura, ma non la sventura
causata dagli avversari;
qualunque vendetta, ma non la vendetta dei nemici.

[14] Non c'è veleno peggiore del veleno di un serpente,
non c'è ira peggiore dell'ira di un nemico.

[15] Preferirei abitare con un leone e con un drago
piuttosto che abitare con una donna malvagia.

[16] La malvagità di una donna ne àltera l'aspetto,
ne rende il volto tetro come quello di un orso.

[17] Suo marito siede in mezzo ai suoi vicini
e ascoltandoli geme amaramente.

[18] Ogni malizia è nulla, di fronte alla malizia di una donna,
possa piombarle addosso la sorte del peccatore!

[19] Come una salita sabbiosa per i piedi di un vecchio,
tale la donna linguacciuta per un uomo pacifico.

[20] Non soccombere al fascino di una donna,
per una donna non ardere di passione.

[21] Motivo di sdegno, di rimprovero e di grande disprezzo
è una donna che mantiene il proprio marito.

[22] Animo abbattuto e volto triste
e ferita al cuore è una donna malvagia;

[23] mani inerti e ginocchia infiacchite,
tale colei che non rende felice il proprio marito.

[24] Dalla donna ha avuto inizio il peccato,
per causa sua tutti moriamo.

[25] Non dare all'acqua un'uscita
né libertà di parlare a una donna malvagia.

[26] Se non cammina al cenno della tua mano,
toglila dalla tua presenza.



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26
(Le donne)

 
[1] Beato il marito di una donna virtuosa;
il numero dei suoi giorni sarà doppio.

[2] Una brava moglie è la gioia del marito,
questi trascorrerà gli anni in pace.

[3] Una donna virtuosa è una buona sorte,
viene assegnata a chi teme il Signore.

[4] Ricco o povero il cuore di lui ne gioisce,
in ogni tempo il suo volto appare sereno.

[5] Tre cose teme il mio cuore,
per la quarta sono spaventato:
una calunnia diffusa in città, un tumulto di popolo
e una falsa accusa: tutto questo è peggiore della morte;

[6] ma crepacuore e lutto è una donna gelosa di un'altra
e il flagello della sua lingua si lega con tutti.

[7] Giogo di buoi sconnesso è una donna malvagia,
colui che la domina è come chi acchiappa uno scorpione.

[8] Gran motivo di sdegno una donna ubriaca,
non riuscirà a nascondere la vergogna.

[9] La scostumatezza di una donna è nell'eccitazione degli sguardi,
si riconosce dalle sue occhiate.

[10] Fà buona guardia a una figlia libertina,
perché non ne approfitti, se trova indulgenza.

[11] Guàrdati dal seguire un occhio impudente,
non meravigliarti se ti spinge verso il male.

[12] Come un viandante assetato apre la bocca
e beve qualsiasi acqua a lui vicina,
così essa siede davanti a ogni palo
e apre a qualsiasi freccia la farètra.

[13] La grazia di una donna allieta il marito,
la sua scienza gli rinvigorisce le ossa.

[14] È un dono del Signore una donna silenziosa,
non c'è compenso per una donna educata.

[15] Grazia su grazia è una donna pudica,
non si può valutare il peso di un'anima modesta.

[16] Il sole risplende sulle montagne del Signore,
la bellezza di una donna virtuosa adorna la sua casa.

[17] Lampada che arde sul candelabro santo,
così la bellezza del volto su giusta statura.

[18] Colonne d'oro su base d'argento,
tali sono gambe graziose su solidi piedi.

 
Cose tristi 

[19] Due cose mi serrano il cuore, la terza mi provoca all'ira:
un guerriero che languisca nella miseria,
uomini saggi trattati con disprezzo,
chi passa dalla giustizia al peccato;
il Signore lo tiene pronto per la spada.

 
Il commercio 

[20] A stento un commerciante sarà esente da colpe,
un rivenditore non sarà immune dal peccato.



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21/01/2009 14:59




 
27
(Il commercio)

 
[1] Per amor del denaro molti peccano,
chi cerca di arricchire procede senza scrupoli.

[2] Fra le giunture delle pietre si conficca un piuolo, tra la compra e la vendita si insinua il peccato.

[3] Se uno non si aggrappa in fretta al timor del Signore,
la sua casa andrà presto in rovina.



La parola



[4] Quando si agita un vaglio, restano i rifiuti;
così quando un uomo riflette, gli appaiono i suoi difetti.

[5] La fornace prova gli oggetti del vasaio,
la prova dell'uomo si ha nella sua conversazione.

[6] Il frutto dimostra come è coltivato l'albero,
così la parola rivela il sentimento dell'uomo.

[7] Non lodare un uomo prima che abbia parlato,
poiché questa è la prova degli uomini.

 
La giustizia 


[8] Se cerchi la giustizia, la raggiungerai
e te ne rivestirai come di un manto di gloria.

[9] Gli uccelli sostano presso i loro simili,
la lealtà ritorna a quelli che la praticano.

[10] Il leone sta in agguato della preda,
così il peccato di coloro che praticano l'ingiustizia.

[11] Nel discorso del pio c'è sempre saggezza,
lo stolto muta come la luna.

[12] Tra gli insensati bada al tempo, tra i saggi fèrmati a lungo.

[13] Il discorso degli stolti è un orrore,
il loro riso fra i bagordi del peccato.

[14] Il linguaggio di chi giura spesso fa rizzare i capelli,
e le loro questioni fan turare gli orecchi.

[15] Uno spargimento di sangue è la rissa dei superbi,
le loro invettive sono un ascolto penoso.

 
I segreti 


[16] Chi svela i segreti perde la fiducia
e non trova più un amico per il suo cuore.

[17] Ama l'amico e sii a lui fedele,
ma se hai svelato i suoi segreti, non seguirlo più,

[18] perché come chi ha perduto un defunto,
così tu hai perduto l'amicizia del tuo prossimo.

[19] Come un uccello, che ti sei fatto scappare di mano,
così hai lasciato andare il tuo amico e non lo riprenderai.

[20] Non seguirlo, perché ormai è lontano;
è fuggito come una gazzella dal laccio.

[21] Poiché una ferita si può fasciarla
e un'ingiuria si può riparare,
ma chi ha svelato segreti non ha più speranza.

 
Ipocrisia 


[22] Chi ammicca con l'occhio trama il male,
e nessuno potrà distoglierlo.

[23] Davanti a te il suo parlare è tutto dolce,
ammira i tuoi discorsi,
ma alle tue spalle cambierà il suo parlare
e porrà inciampo alle tue parole.

[24] Io odio molte cose, ma nessuna quanto lui,
anche il Signore lo ha in odio.

[25] Chi scaglia un sasso in alto, se lo scaglia sulla testa,
e un colpo a tradimento ferisce chi lo vibra.

[26] Chi scava una fossa vi cadrà dentro,
chi tende un laccio vi resterà preso.

[27] Il male si riverserà su chi lo fa,
egli non saprà neppure da dove gli venga.

[28] Derisione e insulto per il superbo,
la vendetta, come un leone, lo attende al varco.

[29] Saran presi al laccio quanti gioiscono per la caduta dei pii,
il dolore li consumerà prima della loro morte.

 
Il rancore 


[30] Anche il rancore e l'ira sono un abominio,
il peccatore li possiede.



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28
(Il rancore)

 
[1] Chi si vendica avrà la vendetta dal Signore
ed egli terrà sempre presenti i suoi peccati.

[2] Perdona l'offesa al tuo prossimo
e allora per la tua preghiera ti saranno rimessi i peccati.

[3] Se qualcuno conserva la collera verso un altro uomo,
come oserà chiedere la guarigione al Signore?

[4] Egli non ha misericordia per l'uomo suo simile,
e osa pregare per i suoi peccati?

[5] Egli, che è soltanto carne, conserva rancore;
chi perdonerà i suoi peccati?

[6] Ricòrdati della tua fine e smetti di odiare,
ricòrdati della corruzione e della morte
e resta fedele ai comandamenti.

[7] Ricòrdati dei comandamenti
e non aver rancore verso il prossimo,
dell'alleanza con l'Altissimo
e non far conto dell'offesa subìta.

Le liti


[8] Astieniti dalle risse e sarai lontano dal peccato,
perché un uomo passionale attizza una rissa.

[9] Un uomo peccatore semina discordia tra gli amici
e tra persone pacifiche diffonde calunnie.

[10] Secondo la materia del fuoco, esso s'infiamma,
una rissa divampa secondo la sua violenza;
il furore di un uomo è proporzionato alla sua forza,
la sua ira cresce in base alla sua ricchezza.

[11] Una lite concitata accende il fuoco,
una rissa violenta fa versare sangue.

[12] Se soffi su una scintilla, si accende;
se vi sputi sopra, si spegne;
eppure ambedue le cose escono dalla tua bocca.



La lingua



[13] Maledici il delatore e l'uomo di doppia lingua,
perché fa perire molti che vivono in pace.

[14] Una lingua malèdica ha sconvolto molti,
li ha scacciati di nazione in nazione;
ha demolito forti città e ha rovinato casati potenti.

[15] Una lingua malèdica ha fatto ripudiare donne eccellenti,
privandole del frutto delle loro fatiche.

[16] Chi le presta attenzione non trova pace,
dalla sua dimora scompare la serenità.

[17] Un colpo di frusta produce lividure,
ma un colpo di lingua rompe le ossa.

[18] Molti sono caduti a fil di spada,
ma non quanti sono periti per colpa della lingua.

[19] Beato chi se ne guarda, chi non è esposto al suo furore,
chi non ha trascinato il suo giogo
e non è stato legato con le sue catene.

[20] Il suo giogo è un giogo di ferro;
le sue catene catene di bronzo.

[21] Spaventosa è la morte che procura,
in confronto è preferibile la tomba.

[22] Essa non ha potere sugli uomini pii,
questi non bruceranno alla sua fiamma.

[23] Quanti abbandonano il Signore in essa cadranno,
fra costoro divamperà senza spegnersi.
Si avventerà contro di loro come un leone
e come una pantera ne farà scempio.

[24] Ecco, recingi pure la tua proprietà con siepe spinosa,
lega in un sacchetto l'argento e l'oro,

[25] ma controlla anche le tue parole pesandole
e chiudi con porte e catenaccio la bocca.

[26] Stà attento a non sbagliare a causa della lingua,
perché tu non cada davanti a chi ti insidia.



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29
Il prestito

 
[1] Chi pratica la misericordia concede prestiti al prossimo,
chi lo soccorre di propria mano osserva i comandamenti.

[2] Dà in prestito al prossimo nel tempo del bisogno,
e a tua volta restituisci al prossimo nel momento fissato.

[3] Mantieni la parola e sii leale con lui,
così troverai in ogni momento quanto ti occorre.

[4] Molti considerano il prestito come cosa trovata
e causano fastidi a coloro che li hanno aiutati.

[5] Prima di ricevere, ognuno bacia le mani del creditore,
parla con tono umile per ottenere gli averi dell'amico;
ma alla scadenza cerca di guadagnare tempo,
restituisce piagnistei e incolpa le circostanze.

[6] Se riesce a pagare il creditore riceverà appena la metà,
e dovrà considerarla come una cosa trovata.
In caso contrario, il creditore sarà frodato dei suoi averi
e avrà senza motivo un nuovo nemico;
maledizioni e ingiurie gli restituirà,
renderà insulti invece dell'onore dovuto.

[7] Molti perciò, per tale cattiveria, rifiutan di prestare:
hanno paura di perdere i beni senza ragione.

L'elemosina

[8] Tuttavia sii longanime con il misero,
e non fargli attender troppo l'elemosina.

[9] Per il comandamento soccorri il povero,
secondo la sua necessità non rimandarlo a mani vuote.

[10] Perdi pure denaro per un fratello e amico,
non si arrugginisca inutilmente sotto una pietra.

[11] Sfrutta le ricchezze secondo i comandi dell'Altissimo;
ti saranno più utili dell'oro.

[12] Rinserra l'elemosina nei tuoi scrigni
ed essa ti libererà da ogni disgrazia.

[13] Meglio di uno scudo resistente e di una lancia pesante,
combatterà per te di fronte al nemico.


Le cauzioni


[14] L'uomo buono garantisce per il prossimo,
chi ha perduto il pudore lo abbandona.

[15] Non dimenticare il favore di chi si è fatto garante,
poiché egli si è impegnato per te.

[16] Il peccatore dilapida i beni del suo garante,
l'ingrato di proposito abbandonerà chi l'ha salvato.

[17] La cauzione ha rovinato molta gente onesta,
li ha sballottati come onda del mare.

[18] Ha mandato in esilio uomini potenti,
costretti a errare fra genti straniere.

[19] Un peccatore che offre premurosamente garanzia
e ricerca guadagni, sarà coinvolto in processi.

[20] Aiuta il tuo prossimo secondo la tua possibilità
e bada a te stesso per non cadere.

 
L'ospitalità 


[21] Indispensabili alla vita sono l'acqua, il pane, il vestito
e una casa che serva da riparo.

[22] È meglio vivere da povero sotto un tetto di tavole,
che godere di cibi sontuosi in case altrui.

[23] Del poco come del molto sii contento,
così non udirai il disprezzo come straniero.

[24] Triste vita andare di casa in casa,
non potrai aprir bocca, dove sarai come straniero.

[25] Avrai ospiti, mescerai vino senza un grazie,
inoltre ascolterai cose amare:

[26] "Su, forestiero, apparecchia la tavola,
se hai qualche cosa sotto mano, dammi da mangiare".

[27] "Vattene, forestiero, cedi il posto a persona onorata;
mio fratello sarà mio ospite, ho bisogno della casa".

[28] Tali cose sono dure per un uomo che abbia intelligenza:
i rimproveri per l'ospitalità e gli insulti di un creditore.



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21/01/2009 20:38




30
L'educazione

 
[1] Chi ama il proprio figlio usa spesso la frusta,
per gioire di lui alla fine.

[2] Chi corregge il proprio figlio ne trarrà vantaggio
e se ne potrà vantare con i suoi conoscenti.

[3] Chi ammaestra il proprio figlio renderà geloso il nemico,
mentre davanti agli amici potrà gioire.

[4] Muore il padre? È come se non morisse,
perché lascia un suo simile dopo di sé.

[5] Durante la vita egli gioiva nel contemplarlo,
in punto di morte non prova dolore.

[6] Di fronte ai nemici lascia un vendicatore,
per gli amici uno che sa ricompensarli.

[7] Chi accarezza un figlio ne fascerà poi le ferite,
a ogni grido il suo cuore sarà sconvolto.

[8] Un cavallo non domato diventa restio,
un figlio lasciato a se stesso diventa sventato.

[9] Coccola il figlio ed egli ti incuterà spavento,
scherza con lui, ti procurerà dispiaceri.

[10] Non ridere con lui per non doverti con lui rattristare,
che non debba digrignare i denti alla fine.

[11] Non concedergli libertà in gioventù,
non prendere alla leggera i suoi difetti.

[12] Piegagli il collo in gioventù
e battigli le costole finché è fanciullo,
perché poi intestardito non ti disobbedisca
e tu ne abbia un profondo dolore.

[13] Educa tuo figlio e prenditi cura di lui,
così non dovrai affrontare la sua insolenza.

 
La salute 


[14] Meglio un povero di aspetto sano e forte
che un ricco malato nel suo corpo.

[15] Salute e vigore valgono più di tutto l'oro,
un corpo robusto più di un'immensa fortuna.

[16] Non c'è ricchezza migliore della salute del corpo
e non c'è contentezza al di sopra della gioia del cuore.

[17] Meglio la morte che una vita amara,
il riposo eterno che una malattia cronica.

[18] Leccornìe versate su una bocca chiusa
tali le offerte cibarie poste su una tomba.

[19] A che serve all'idolo l'offerta di frutti?
Esso non mangia né sente il profumo;
così è il perseguitato dal Signore.

[20] Osserva con gli occhi e sospira,
come un eunuco che abbraccia una vergine e sospira.

 
La gioia 


[21] Non abbandonarti alla tristezza,
non tormentarti con i tuoi pensieri.

[22] La gioia del cuore è vita per l'uomo,
l'allegria di un uomo è lunga vita.

[23] Distrai la tua anima, consola il tuo cuore,
tieni lontana la malinconia.
La malinconia ha rovinato molti,
da essa non si ricava nulla di buono.

[24] Gelosia e ira accorciano i giorni,
la preoccupazione anticipa la vecchiaia.

[25] Un cuore sereno è anche felice davanti ai cibi,
quello che mangia egli gusta.



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21/01/2009 20:39




 
31
Le ricchezze

 
[1] L'insonnia per la ricchezza logora il corpo,
l'affanno per essa distoglie il sonno.

[2] L'affanno della veglia tien lontano l'assopirsi,
come una grave malattia bandisce il sonno.

[3] Un ricco fatica nell'accumulare ricchezze
e se smette, si ingolfa nei piaceri.

[4] Un povero fatica nelle privazioni della vita
e se smette, cade nell'indigenza.

[5] Chi ama l'oro non sarà esente da colpa,
chi insegue il denaro per esso peccherà.

[6] Molti sono andati in rovina a causa dell'oro,
il loro disastro era davanti a loro.

[7] È una trappola per quanti ne sono entusiasti,
ogni insensato vi resta preso.

[8] Beato il ricco, che si trova senza macchia
e che non corre dietro all'oro.

[9] Chi è costui? noi lo proclameremo beato:
difatti egli ha compiuto meraviglie in mezzo al suo popolo.

[10] Chi ha subìto la prova, risultando perfetto?
Sarà un titolo di gloria per lui.
Chi, potendo trasgredire, non ha trasgredito,
e potendo compiere il male, non lo ha fatto?

[11] Si consolideranno i suoi beni
e l'assemblea celebrerà le sue beneficenze.

 
I banchetti 


[12] Hai davanti una tavola sontuosa?
Non spalancare verso di essa la tua bocca
e non dire: "Che abbondanza qua sopra".

[13] Ricòrdati che l'occhio cattivo è un male.
Che cosa è stato creato peggiore dell'occhio?
Per questo esso lacrima in ogni circostanza.

[14] Dove guarda l'ospite, non stendere la mano;
non intingere nel piatto insieme con lui.

[15] Giudica le esigenze del prossimo dalle tue;
e su ogni cosa rifletti.

[16] Mangia da uomo ciò che ti è posto innanzi;
non masticare con voracità per non renderti odioso.

[17] Sii il primo a smettere per educazione,
non essere ingordo per non incorrere nel disprezzo.

[18] Se siedi tra molti invitati,
non essere il primo a stendere la mano.

[19] Quanto poco è sufficiente per un uomo educato,
una volta a letto non si sente soffocato.

[20] Sonno salubre con uno stomaco ben regolato,
al mattino si alza e il suo spirito è libero.
Travaglio di insonnia, coliche e vomiti
accompagnano l'uomo ingordo.

[21] Se sei stato forzato a eccedere nei cibi,
àlzati, và a vomitare e sarai sollevato.

[22] Ascoltami, figlio, e non disprezzarmi,
alla fine troverai vere le mie parole.
In tutte le azioni sii moderato
e nessuna malattia ti coglierà.

[23] Molte labbra loderanno chi è splendido nei banchetti,
e vera è la testimonianza della sua munificenza.

[24] La città mormora di chi è tirchio nei banchetti;
ed esatta è la testimonianza della sua avarizia

 
Il vino.


[25] Non fare il forte con il vino,
perché ha mandato molti in rovina.

[26] La fornace prova il metallo nella tempera,
così il vino i cuori in una sfida di arroganti.

[27] Il vino è come la vita per gli uomini,
purché tu lo beva con misura.
Che vita è quella di chi non ha vino?
Questo fu creato per la gioia degli uomini.

[28] Allegria del cuore e gioia dell'anima
è il vino bevuto a tempo e a misura.

[29] Amarezza dell'anima è il vino bevuto in quantità,
con eccitazione e per sfida.

[30] L'ubriachezza accresce l'ira dello stolto a sua rovina,
ne diminuisce le forze e gli procura ferite.

[31] Durante un banchetto non rimproverare il vicino,
non deriderlo nella sua letizia.
Non dirgli parola di rimprovero
e non tormentarlo col chiedergli ciò che ti deve.




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21/01/2009 20:41



 
32
I capitavola

 
[1] Ti hanno fatto capotavola? Non esaltarti;
comportati con gli altri come uno di loro.
Pensa a loro e poi mettiti a tavola;

[2] quando avrai assolto il tuo compito, accòmodati
per ricrearti con loro
e ricevere la corona per la tua cortesia.

[3] Parla, o anziano, ciò ti s'addice,
ma con discrezione e non disturbare la musica.

[4] Quando ascolti non effonderti in chiacchiere,
non fare fuori luogo il sapiente.

[5] Sigillo di rubino in un anello d'oro
è un concerto musicale in un banchetto.

[6] Sigillo di smeraldo in una guarnizione d'oro
è la melodia dei canti unita alla dolcezza del vino

 
Condotta dei giovani 


[7] Parla, giovinetto, se è necessario,
ma appena un paio di volte, se interrogato.

[8] Compendia il tuo discorso, molte cose in poche parole;
compòrtati come uno che sa ma che tace.

[9] Fra i grandi non crederti loro uguale,
se un altro parla, non ciarlare troppo.

[10] Prima del tuono viene la folgore,
la grazia precede l'uomo modesto.

[11] All'ora stabilita àlzati e non restare per ultimo,
corri a casa e non indugiare.

[12] Là divèrtiti e fà quello che desideri,
ma non peccare con un discorso arrogante.

[13] Per tutto ciò benedici chi ti ha creato,
chi ti colma dei suoi benefici.

 
La legge di Dio 


[14] Chi teme il Signore accetterà la correzione,
coloro che lo ricercano troveranno il suo favore.

[15] Chi indaga la legge ne sarà appagato,
ma l'ipocrita vi troverà motivo di scandalo.

[16] Quanti temono il Signore troveranno la giustizia,
le loro virtù brilleranno come luci.

[17] Un uomo peccatore schiva il rimprovero,
trova scuse secondo i suoi capricci.

[18] Un uomo assennato non trascura l'avvertimento,
quello empio e superbo non prova alcun timore.

[19] Non far nulla senza riflessione,
alla fine dell'azione non te ne pentirai.

[20] Non camminare in una via piena d'ostacoli,
per non inciampare contro i sassi.

[21] Non fidarti di una via senza inciampi,

[22] e guàrdati anche dai tuoi figli.

[23] In ogni azione abbi fiducia in te stesso,
poiché anche questo è osservare i comandamenti.

[24] Chi crede alla legge è attento ai comandamenti,
chi confida nel Signore non resterà deluso.



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21/01/2009 20:43




 
33
Il saggio ama la legge di Dio

 
[1] Chi teme il Signore non incorre in alcun male,
se subisce tentazioni, ne sarà liberato di nuovo.

[2] Un uomo saggio non detesta la legge,
ma l'ipocrita a suo riguardo è come una nave nella tempesta.

[3] L'uomo assennato ha fiducia nella legge,
la legge per lui è degna di fede come un oracolo.

[4] Prepàrati il discorso, così sarai ascoltato;
concatena il tuo sapere e poi rispondi.

[5] Ruota di carro il sentimento dello stolto,
il suo ragionamento è come l'asse che gira.

[6] Come uno stallone è un amico beffardo,
nitrisce sotto chiunque lo cavalca.



Disposizioni di Dio



[7] Perché un giorno è più importante d'un altro?
Eppure la luce di ogni giorno dell'anno viene dal sole.

[8] Essi sono distinti secondo il pensiero del Signore
che ha variato le stagioni e le feste.

[9] Alcuni giorni li ha nobilitati e santificati,
altri li ha lasciati nel numero dei giorni ordinari.

[10] Anche gli uomini provengono tutti dalla polvere
e dalla terra fu creato Adamo.

[11] Ma il Signore li ha distinti nella sua grande sapienza,
ha assegnato loro diversi destini.

[12] Alcuni li ha benedetti ed esaltati, altri li ha santificati e avvicinati a sé,
altri li ha maledetti e umiliati
e li ha scacciati dalle loro posizioni.

[13] Come l'argilla nelle mani del vasaio
che la forma a suo piacimento,
così gli uomini nelle mani di colui che li ha creati,
per retribuirli secondo la sua giustizia.

[14] Di fronte al male c'è il bene, di fronte alla morte, la vita;
così di fronte al pio il peccatore.

[15] Considera perciò tutte le opere dell'Altissimo;
due a due, una di fronte all'altra.

 
L'opera dell'autore 


[16] Io mi sono dedicato per ultimo allo studio,
come un racimolatore dietro i vendemmiatori.

[17] Con la benedizione del Signore ho raggiunto lo scopo,
come un vendemmiatore ho riempito il tino.

[18] Badate che non ho faticato solo per me,
ma per quanti ricercano l'istruzione.

[19] Ascoltatemi, capi del popolo,
e voi che dirigete le assemblee, fate attenzione.

 
Il padre di famiglia


[20] Al figlio e alla moglie, al fratello e all'amico
non dare un potere su di te finché sei in vita.
Non dare ad altri le tue ricchezze,
perché poi non ti penta e debba richiederle.

[21] Finché vivi e c'è respiro in te,
non abbandonarti in potere di nessuno.

[22] È meglio che i figli ti preghino
che non rivolgerti tu alle loro mani.

[23] In tutte le azioni sii sempre superiore,
non permettere che si offuschi la tua fama.

[24] Quando finiranno i giorni della tua vita,
al momento della morte, assegna la tua eredità.
Condotta con i servi 


[25] Foraggio, bastone e pesi per l'asino;
pane, castigo e lavoro per lo schiavo.

[26] Fà lavorare il tuo servo, e potrai trovare riposo,
lasciagli libere le mani e cercherà la libertà.

[27] Giogo e redini piegano il collo;
per lo schiavo cattivo torture e castighi.

[28] Fallo lavorare perché non stia in ozio,
poiché l'ozio insegna molte cattiverie.

[29] Obbligalo al lavoro come gli conviene,
e se non obbedisce, stringi i suoi ceppi.

[30] Non esagerare con nessuno;
non fare nulla senza giustizia.

[31] Se hai uno schiavo, sia come te stesso,
poiché l'hai acquistato con il sangue.

[32] Se hai uno schiavo, trattalo come fratello,
perché ne avrai bisogno come di te stesso,

[33] Se tu lo maltratti ed egli fuggirà,
per quale strada andrai a ricercarlo?



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21/01/2009 20:44




 
34.
I sogni

 
[1] Speranze vane e fallaci sono proprie dell'uomo insensato,
i sogni danno le ali agli stolti.

[2] Come uno che afferra le ombre e insegue il vento,
così chi si appoggia ai sogni.

[3] Questo dopo quello: tale la visione di sogni,
di fronte a un volto l'immagine di un volto.

[4] Dall'impuro che cosa potrà uscire di puro?
E dal falso che cosa potrà uscire di vero?

[5] Oracoli, auspici e sogni sono cose vane,
come vaneggia la mente di una donna in doglie.

[6] Se non sono inviati dall'Altissimo in una sua visita,
non permettere che se ne occupi la tua mente.

[7] I sogni hanno indotto molti in errore,
hanno deviato quanti avevano in essi sperato.

[8] Senza menzogna si deve adempiere la legge,
la sapienza in bocca verace è perfezione.

 
I viaggi
 

[9] Chi ha viaggiato conosce molte cose,
chi ha molta esperienza parlerà con intelligenza.

[10] Chi non ha avuto delle prove, poco conosce;
chi ha viaggiato ha accresciuto l'accortezza.

[11] Ho visto molte cose nei miei viaggi;
il mio sapere è più che le mie parole.

[12] Spesso ho corso pericoli mortali;
ma sono stato salvato grazie alla mia esperienza.

[13] Lo spirito di coloro che temono il Signore vivrà,
perché la loro speranza è posta in colui che li salva.

[14] Chi teme il Signore non ha paura di nulla,
e non teme perché egli è la sua speranza.

[15] Beata l'anima di chi teme il Signore;
a chi si appoggia? Chi è il suo sostegno?

[16] Gli occhi del Signore sono su coloro che lo amano,
protezione potente e sostegno di forza,
riparo dal vento infuocato e riparo dal sole meridiano,
difesa contro gli ostacoli, soccorso nella caduta;

[17] solleva l'anima e illumina gli occhi,
concede sanità, vita e benedizione.

 
Sacrifici non graditi a Dio 


[18] Sacrificare il frutto dell'ingiustizia è un'offerta da burla;
i doni dei malvagi non sono graditi.

[19] L'Altissimo non gradisce le offerte degli empi,
e per la moltitudine delle vittime non perdona i peccati.

[20] Sacrifica un figlio davanti al proprio padre
chi offre un sacrificio con i beni dei poveri.

[21] Il pane dei bisognosi è la vita dei poveri,
toglierlo a loro è commettere un assassinio.

[22] Uccide il prossimo chi gli toglie il nutrimento,
versa sangue chi rifiuta il salario all'operaio.

[23] Uno edifica, l'altro abbatte: che vantaggio se ne ricava oltre la fatica?
Uno prega, l'altro maledice:
quale delle due voci ascolterà il Signore?

[25] Lavarsi dopo aver toccato un morto, poi toccarlo di nuovo:
quale utilità c'è in simile abluzione?

[26] Così l'uomo che digiuna per i suoi peccati
e poi va e li commette di nuovo.
Chi ascolterà la sua supplica?
Quale utilità c'è nella sua umiliazione?




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21/01/2009 20:46




 
35.
Legge e sacrifici

 
[1] Chi osserva la legge moltiplica le offerte;
chi adempie i comandamenti offre un sacrificio di comunione.

[2] Chi serba riconoscenza offre fior di farina,
chi pratica l'elemosina fa sacrifici di lode.

[3] Cosa gradita al Signore è astenersi dalla malvagità,
sacrificio espiatorio è astenersi dall'ingiustizia.

[4] Non presentarti a mani vuote davanti al Signore,
tutto questo è richiesto dai comandamenti.

[5] L'offerta del giusto arricchisce l'altare,
il suo profumo sale davanti all'Altissimo.

[6] Il sacrificio dell'uomo giusto è gradito,
il suo memoriale non sarà dimenticato.

[7] Glorifica il Signore con animo generoso,
non essere avaro nelle primizie che offri.

[8] In ogni offerta mostra lieto il tuo volto,
consacra con gioia la decima.

[9] Dà all'Altissimo in base al dono da lui ricevuto,
dà di buon animo secondo la tua possibilità,

[10] perché il Signore è uno che ripaga,
e sette volte ti restituirà.

 
La giustizia divina



[11] Non cercare di corromperlo con doni, non accetterà,
non confidare su una vittima ingiusta,

[12] perché il Signore è giudice
e non v'è presso di lui preferenza di persone.

[13] Non è parziale con nessuno contro il povero,
anzi ascolta proprio la preghiera dell'oppresso.

[14] Non trascura la supplica dell'orfano
né la vedova, quando si sfoga nel lamento.

[15] Le lacrime della vedova non scendono forse sulle sue guance
e il suo grido non si alza contro chi gliele fa versare?

[16] Chi venera Dio sarà accolto con benevolenza,
la sua preghiera giungerà fino alle nubi.

[17] La preghiera dell'umile penetra le nubi,
finché non sia arrivata, non si contenta;

[18] non desiste finché l'Altissimo non sia intervenuto,
rendendo soddisfazione ai giusti e ristabilendo l'equità.

[19] Il Signore non tarderà
e non si mostrerà indulgente sul loro conto,

[20] finché non abbia spezzato le reni agli spietati
e si sia vendicato delle nazioni;

[21] finché non abbia estirpato la moltitudine dei violenti
e frantumato lo scettro degli ingiusti;

[22] finché non abbia reso a ognuno secondo le sue azioni
e vagliato le opere degli uomini secondo le loro intenzioni;

[23] finché non abbia fatto giustizia al suo popolo
e non lo abbia allietato con la sua misericordia.

[24] Bella è la misericordia al tempo dell'afflizione,
come le nubi apportatrici di pioggia in tempo di siccità.



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36.
Preghiera per la salvezza e la rinascita di Israele

 
[1] Abbi pietà di noi, Signore Dio di tutto, e guarda,
infondi il tuo timore su tutte le nazioni.

[2] Alza la tua mano sulle nazioni straniere,
perché vedano la tua potenza.

[3] Come ai loro occhi ti sei mostrato santo in mezzo a noi,
così ai nostri occhi mòstrati grande fra di loro.

[4] Ti riconoscano, come noi abbiamo riconosciuto
che non c'è un Dio fuori di te, Signore.

[5] Rinnova i segni e compi altri prodigi,
glorifica la tua mano e il tuo braccio destro.

[6] Risveglia lo sdegno e riversa l'ira,
distruggi l'avversario e abbatti il nemico.

[7] Affretta il tempo e ricòrdati del giuramento;
si narrino le tue meraviglie.

[8] Sia consumato dall'ira del fuoco chi cerca scampo;
gli avversari del tuo popolo vadano in perdizione.

[9] Schiaccia le teste dei capi nemici
che dicono: "Non c'è nessuno fuori di noi".

[10] Raduna tutte le tribù di Giacobbe,
rendi loro il possesso come era al principio.

[11] Abbi pietà, Signore, del popolo chiamato con il tuo nome,
di Israele che hai trattato come un primogenito.

[12] Abbi pietà della tua città santa, di Gerusalemme tua stabile dimora.
[13] Riempi Sion della tua maestà
il tuo popolo della tua gloria.

[14] Rendi testimonianza alle creature che sono tue fin dal principio,
adempi le profezie fatte nel tuo nome.

[15] Ricompensa coloro che sperano in te,
i tuoi profeti siano degni di fede.

[16] Ascolta, Signore, la preghiera dei tuoi servi,
secondo la benedizione di Aronne sul tuo popolo.

[17] Sappiano quanti abitano sulla terra
che tu sei il Signore, il Dio dei secoli.

 
Discernimento 


[18] Il ventre consuma ogni cibo, eppure un cibo è preferibile a un altro.

[19] Il palato distingue al gusto la selvaggina,
così una mente assennata distingue i discorsi bugiardi.

[20] Un cuore perverso causerà dolore,
un uomo dalla molta esperienza saprà ripagarlo.

 
Scelta di una donna 


[21] Una donna accetterà qualsiasi marito,
ma una giovane è migliore di un'altra.

[22] La bellezza di una donna allieta il volto;
e sorpassa ogni desiderio dell'uomo;

[23] se vi è poi sulla sua lingua bontà e dolcezza,
suo marito non è più uno dei comuni mortali.

[24] Chi si procura una sposa, possiede il primo dei beni,
un aiuto adatto a lui e una colonna d'appoggio.

[25] Dove non esiste siepe, la proprietà è saccheggiata,
ove non c'è moglie, l'uomo geme randagio.

[26] Chi si fida di un ladro armato che corre di città in città?

[27] Così dell'uomo che non ha un nido
e che si corica là dove lo coglie la notte.



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37.
Falsi amici

 
[1] Ogni amico dice: "Anch'io ti sono amico",
ma esiste l'amico che lo è solo di nome.

[2] Non è forse un dolore mortale
un compagno e un amico trasformatosi in nemico?

[3] O inclinazione malvagia, da dove sei balzata,
per ricoprire la terra con la tua malizia?

[4] Il compagno si rallegra con l'amico nella felicità,
ma al momento della disgrazia gli sarà ostile.

[5] Il compagno soffre con l'amico per ragioni di stomaco,
ma di fronte al conflitto prenderà lo scudo.

[6] Non ti dimenticare dell'amico dell'anima tua,
non scordarti di lui nella tua prosperità.

 
I consiglieri 


[7] Ogni consigliere suggerisce consigli,
ma c'è chi consiglia a proprio vantaggio.

[8] Guàrdati da un consigliere,
infòrmati quali siano le sue necessità
- egli nel consigliare penserà al suo interesse -
perché non getti la sorte su di te

[9] e dica: "La tua via è buona",
poi si terrà in disparte per vedere quanto ti accadrà.

[10] Non consigliarti con chi ti guarda di sbieco,
nascondi la tua intenzione a quanti ti invidiano.

[11] Non consigliarti con una donna sulla sua rivale,
con un pauroso sulla guerra,
con un mercante sul commercio,
con un compratore sulla vendita,
con un invidioso sulla riconoscenza,
con uno spietato sulla bontà di cuore,
con un pigro su un'iniziativa qualsiasi,
con un mercenario annuale sul raccolto,
con uno schiavo pigro su un gran lavoro;
non dipendere da costoro per nessun consiglio.

[12] Invece frequenta spesso un uomo pio,
che tu conosci come osservante dei comandamenti
e la cui anima è come la tua anima;
se tu inciampi, saprà compatirti.

[13] Segui il consiglio del tuo cuore,
perché nessuno ti sarà più fedele di lui.

[14] La coscienza di un uomo talvolta suole avvertire
meglio di sette sentinelle collocate in alto per spiare.

[15] Al di sopra di tutto questo prega l'Altissimo
perché guidi la tua condotta secondo verità.

 
Vera e falsa sapienza 


[16] Principio di ogni opera è la ragione,
prima di ogni azione è bene riflettere.

[17] Radice dei pensieri è il cuore,
queste quattro parti ne derivano:

[18] bene e male, vita e morte,
ma su tutto domina sempre la lingua.

[19] C'è l'uomo esperto maestro di molti,
ma inutile per se stesso.

[20] C'è chi posa a saggio nei discorsi ed è odioso,
a costui mancherà ogni nutrimento;

[21] non gli è stato concesso il favore del Signore,
poiché è privo di ogni sapienza.

[22] C'è chi è saggio solo per se stesso,
i frutti della sua scienza sono sicuri.

[23] Un uomo saggio istruisce il suo popolo,
dei frutti della sua intelligenza ci si può fidare.

[24] Un uomo saggio è colmato di benedizioni,
quanti lo vedono lo proclamano beato.

[25] La vita dell'uomo ha i giorni contati;
ma i giorni di Israele sono senza numero.

[26] Il saggio otterrà fiducia tra il suo popolo,
il suo nome vivrà per sempre.



La temperanza



[27] Figlio, nella tua vita prova te stesso,
vedi quanto ti nuoce e non concedertelo.

[28] Difatti non tutto conviene a tutti
e non tutti approvano ogni cosa.
[29] Non essere ingordo per qualsiasi ghiottoneria,
non ti gettare sulle vivande,

[30] perchè l'abuso dei cibi causa malattie, l'ingordigia provoca coliche.

[31] Molti sono morti per ingordigia,
chi si controlla vivrà a lungo.




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38.
Medicina e malattia

 
[1] Onora il medico come si deve secondo il bisogno,
anch'egli è stato creato dal Signore.

[2] Dall'Altissimo viene la guarigione,
anche dal re egli riceve doni.

[3] La scienza del medico lo fa procedere a testa alta,
egli è ammirato anche tra i grandi.

[4] Il Signore ha creato medicamenti dalla terra,
l'uomo assennato non li disprezza.

[5] L'acqua non fu forse resa dolce per mezzo di un legno,
per rendere evidente la potenza di lui?

[6] Dio ha dato agli uomini la scienza
perché potessero gloriarsi delle sue meraviglie.

[7] Con esse il medico cura ed elimina il dolore
e il farmacista prepara le miscele.

[8] Non verranno meno le sue opere!
Da lui proviene il benessere sulla terra.

[9] Figlio, non avvilirti nella malattia,
ma prega il Signore ed egli ti guarirà.

[10] Purìficati, lavati le mani;
monda il cuore da ogni peccato.

[11] Offri incenso e un memoriale di fior di farina
e sacrifici pingui secondo le tue possibilità.

[12] Fà poi passare il medico
- il Signore ha creato anche lui -
non stia lontano da te, poiché ne hai bisogno.

[13] Ci sono casi in cui il successo è nelle loro mani.

[14] Anch'essi pregano il Signore
perché li guidi felicemente ad alleviare la malattia
e a risanarla, perché il malato ritorni alla vita.

[15] Chi pecca contro il proprio creatore
cada nelle mani del medico.

 
Il lutto 


[16] Figlio, versa lacrime sul morto,
e come uno che soffre crudelmente inizia il lamento;
poi seppelliscine il corpo secondo il suo rito
e non trascurare la sua tomba.

[17] Piangi amaramente e alza il tuo lamento,
il lutto sia proporzionato alla sua dignità,
un giorno o due, per prevenire le dicerie,
quindi consòlati del tuo dolore.

[18] Difatti il dolore precede la morte,
il dolore del cuore logora la forza.

[19] In una disgrazia resta a lungo il dolore,
una vita di miseria è dura al cuore.

[20] Non abbandonare il tuo cuore al dolore;
scaccialo pensando alla tua fine.

[21] Non dimenticare: non ci sarà infatti ritorno;
al morto non gioverai e farai del male a te stesso.

[22] Ricòrdati della mia sorte che sarà anche la tua:
"Ieri a me e oggi a te".

[23] Nel riposo del morto lascia riposare anche il suo
ricordo;
consòlati di lui, ora che il suo spirito è partito.

 
Lavori manuali 


[24] La sapienza dello scriba si deve alle sue ore di
quiete;
chi ha poca attività diventerà saggio.

[25] Come potrà divenir saggio chi maneggia l'aratro
e si vanta di brandire un pungolo?
Spinge innanzi i buoi e si occupa del loro lavoro
e parla solo di vitelli?

[26] Pone la sua mente a tracciare solchi,
non dorme per dare il foraggio alle giovenche.

[27] Così ogni artigiano e ogni artista
che passa la notte come il giorno:
quelli che incidono incisioni per sigilli
e con pazienza cercano di variare l'intaglio;
pongono mente a ritrarre bene il disegno
e stanno svegli per terminare il lavoro.

[28] Così il fabbro siede davanti all'incudine
ed è intento ai lavori del ferro:
la vampa del fuoco gli strugge le carni,
e col calore del fornello deve lottare;
il rumore del martello gli assorda gli orecchi,
i suoi occhi sono fissi al modello dell'oggetto,
è tutto preoccupato per finire il suo lavoro,
sta sveglio per rifinirlo alla perfezione.

[29] Così il vasaio seduto al suo lavoro
gira con i piedi la ruota,
è sempre in ansia per il suo lavoro;
tutti i suoi gesti sono calcolati.

[30] Con il braccio imprime una forma all'argilla,
mentre con i piedi ne piega la resistenza;
è preoccupato per una verniciatura perfetta,
sta sveglio per pulire il fornello.

[31] Tutti costoro hanno fiducia nelle proprie mani;
ognuno è esperto nel proprio mestiere.

[32] Senza di loro sarebbe impossibile costruire una città;
gli uomini non potrebbero né abitarvi né circolare.

[33] Ma essi non sono ricercati nel consiglio del popolo,
nell'assemblea non hanno un posto speciale,
non siedono sul seggio del giudice,
non conoscono le disposizioni del giudizio.

[34] Non fanno brillare né l'istruzione né il diritto,
non compaiono tra gli autori di proverbi;
ma sostengono le cose materiali,
e la loro preghiera riguarda i lavori del mestiere.



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39.
Lo scriba

 
[1] Differente è il caso di chi si applica
e medita la legge dell'Altissimo.
Egli indaga la sapienza di tutti gli antichi,
si dedica allo studio delle profezie.

[2] Conserva i detti degli uomini famosi,
penetra le sottigliezze delle parabole,

[3] indaga il senso recondito dei proverbi
e s'occupa degli enigmi delle parabole.

[4] Svolge il suo compito fra i grandi,
è presente alle riunioni dei capi,
viaggia fra genti straniere,
investigando il bene e il male in mezzo agli uomini.

[5] Di buon mattino rivolge il cuore
al Signore, che lo ha creato, prega davanti all'Altissimo,
apre la bocca alla preghiera, implora per i suoi peccati.

[6] Se questa è la volontà del Signore grande,
egli sarà ricolmato di spirito di intelligenza,
come pioggia effonderà parole di sapienza,
nella preghiera renderà lode al Signore.

[7] Egli dirigerà il suo consiglio e la sua scienza,
mediterà sui misteri di Dio.

[8] Farà brillare la dottrina del suo insegnamento,
si vanterà della legge dell'alleanza del Signore.

[9] Molti loderanno la sua intelligenza,
egli non sarà mai dimenticato,
non scomparirà il suo ricordo,
il suo nome vivrà di generazione in generazione.

[10] I popoli parleranno della sua sapienza,
l'assemblea proclamerà le sue lodi.

[11] Finché vive, lascerà un nome più noto di mille,
quando muore, avrà già fatto abbastanza per sé.


Invito a lodare Dio


[12] Esporrò ancora le mie riflessioni,
ne sono pieno come la luna a metà mese.

[13] Ascoltatemi, figli santi, e crescete
come una pianta di rose su un torrente.

[14] Come incenso spandete un buon profumo,
fate fiorire fiori come il giglio,
spargete profumo e intonate un canto di lode;
benedite il Signore per tutte le opere sue.

[15] Magnificate il suo nome;
proclamate le sue lodi
con i vostri canti e le vostre cetre;
così direte nella vostra lode:

[16] "Quanto sono magnifiche tutte le opere del Signore!
Ogni sua disposizione avrà luogo a suo tempo!".
Non c'è da dire: "Che è questo? Perché quello?".
Tutte le cose saranno indagate a suo tempo.

[17] Alla sua parola l'acqua si ferma come un cumulo,
a un suo detto si aprono i serbatoi delle acque.

[18] A un suo comando si realizza quanto egli vuole;
nessuno può ostacolare il suo aiuto.

[19] Ogni azione umana è davanti a lui,
non è possibile nascondersi ai suoi occhi.

[20] Il suo sguardo passa da un'eternità all'altra,
nulla è straordinario davanti a lui.

[21] Non c'è da dire: "Che è questo? Perché quello?"
poiché tutte le cose sono state create per un fine.

[22] La sua benedizione si diffonde come un fiume
e irriga come un'inondazione la terra.

[23] Così le genti sperimenteranno la sua ira,
come trasformò le acque in deserto salato.

[24] Le sue vie sono diritte per i santi,
ma per gli empi piene di inciampi.

[25] I beni per i buoni furon creati sin da principio,
ma anche i mali per i peccatori.

[26] Le cose di prima necessità per la vita dell'uomo sono:
acqua, fuoco, ferro, sale,
farina di frumento, latte, miele,
succo di uva, olio e vestito.

[27] Tutte queste cose per i pii sono beni,
ma per i peccatori diventano mali.

[28] Ci sono venti creati per castigo,
e nella loro furia rafforzano i loro flagelli;
quando verrà la fine, scateneranno violenza,
e placheranno lo sdegno del loro creatore.

[29] Fuoco, grandine, fame e morte
son tutte cose create per il castigo.

[30] Denti delle fiere, scorpioni e vipere,
e spade vendicatrici sono per la rovina degli empi.

[31] Esulteranno al comando divino;
sono pronte sulla terra per tutti i bisogni.
A tempo opportuno non trasgrediranno la parola.

[32] Per questo ero convinto fin dal principio,
vi ho riflettuto e l'ho messo per iscritto:

[33] "Tutte le opere del Signore sono buone;
egli provvederà tutto a suo tempo".

[34] Non c'è da dire: "Questo è peggiore di quello",
a suo tempo ogni cosa sarà riconosciuta buona.

[35] Ora cantate inni con tutto il cuore e con la bocca
e benedite il nome del Signore.



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40.
Miseria dell'uomo

 
[1] Una sorte penosa è disposta per ogni uomo,
un giogo pesante grava sui figli di Adamo,
dal giorno della loro nascita dal grembo materno
al giorno del loro ritorno alla madre comune.

[2] Materia alle loro riflessioni e ansietà per il loro cuore
offrono il pensiero di ciò che li attende e il giorno della fine.

[3] Da chi siede su un trono glorioso
fino al misero che giace sulla terra e sulla cenere;

[4] da chi indossa porpora e corona
fino a chi è ricoperto di panno grossolano,
non c'è che sdegno, invidia, spavento, agitazione,
paura della morte, contese e liti.

[5] Durante il riposo nel letto il sogno notturno turba le sue cognizioni.

[6] Per un poco, un istante, riposa;
quindi nel sonno, come in un giorno di guardia,
è sconvolto dai fantasmi del suo cuore,
come chi è scampato da una battaglia.

[7] Mentre sta per mettersi in salvo si sveglia,
meravigliandosi dell'irreale timore.

[8] È sorte di ogni essere vivente, dall'uomo alla bestia,
ma per i peccatori sette volte tanto:

[9] morte, sangue, contese, spada,
disgrazie, fame, calamità, flagelli.

[10] Questi mali sono stati creati per i malvagi,
per loro causa si ebbe anche il diluvio.

[11] Quanto è dalla terra alla terra ritorna;
quanto è dalle acque rifluisce nel mare.

 
Massime diverse
 

[12] Ogni regalo per corrompere e l'ingiustizia spariranno,
mentre la lealtà resterà sempre.

[13] Le ricchezze degli ingiusti si seccheranno come un torrente,
come un grande tuono rimbomba via durante la pioggia.

[14] Come l'ingiusto aprendo le mani si rallegrerà,
così i trasgressori cadranno in rovina.

[15] La stirpe degli empi non aumenterà i suoi rami,
le radici impure saranno sopra una pietra dura.

[16] Il giunco su ogni corso d'acqua e sugli argini di un fiume
sarà tagliato prima di ogni altra erba.

[17] La bontà è come un giardino di benedizioni,
la misericordia dura sempre.

[18] La vita di chi basta a se stesso e del lavoratore sarà dolce,
ma più ancora lo sarà per chi trova un tesoro.

[19] I figli e la fondazione di una città assicurano un
nome,
ma più ancora sarà stimata una donna senza macchia.

[20] Vino e musica rallegrano il cuore,
ma più ancora lo rallegra l'amore della sapienza.

[21] Il flauto e l'arpa rendono piacevole il canto,
ma più ancora di essi una voce soave.

[22] L'occhio desidera grazia e bellezza,
ma più ancora di esse il verde dei campi.

[23] Il compagno e l'amico si incontrano a tempo opportuno,
ma più ancora di essi moglie e marito.

[24] I fratelli e un aiuto servono nell'afflizione,
ma più ancora salverà la carità.

[25] Oro e argento rendono sicuro il piede,
ma ancora di più si apprezza un consiglio.

[26] Ricchezze e potenza sollevano il cuore,
ma più ancora di esse il timore del Signore.
Con il timore del Signore non manca nulla;
con esso non c'è bisogno di cercare aiuto.

[27] Il timore del Signore è come un giardino di benedizioni;
la sua protezione vale più di qualsiasi altra gloria.

 
Mendicità 


[28] Figlio, non vivere da mendicante.
È meglio morire che mendicare.

[29] Un uomo che guarda alla tavola altrui
ha una vita che non si può chiamar tale.
Si contaminerà con cibi stranieri;
l'uomo sapiente ed educato se ne guarderà.

[30] Nella bocca sarà dolce il mendicare per un impudente,
ma nel suo ventre brucerà come fuoco.



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