"Sconosciuto e' qualcuno
che aspetta di diventare Amico"

 
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MEDITIAMO LEGGENDO IL SARICIDE

Ultimo Aggiornamento: 21/01/2009 21:05
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21/01/2009 20:57




 
41.
La morte

 
[1] O morte, come è amaro il tuo pensiero
per l'uomo che vive sereno nella sua agiatezza,
per l'uomo senza assilli e fortunato in tutto,
ancora in grado di gustare il cibo!

[2] O morte, è gradita la tua sentenza
all'uomo indigente e privo di forze,
vecchio decrepito e preoccupato di tutto,
al ribelle che ha perduto la pazienza!

[3] Non temere la sentenza della morte,
ricòrdati dei tuoi predecessori e successori.

[4] Questo è il decreto del Signore per ogni uomo;
perché ribellarsi al volere dell'Altissimo?
Siano dieci, cento, mille anni;
negli inferi non ci sono recriminazioni sulla vita.

 
Destino degli empi 


[5] Figli abominevoli sono i figli dei peccatori,
una stirpe empia è nella dimora dei malvagi.

[6] L'eredità dei figli dei peccatori andrà in rovina,
con la loro discendenza continuerà il disonore.

[7] Contro un padre empio imprecano i figli,
perché sono disprezzati a causa sua.

[8] Guai a voi, uomini empi,
che avete abbandonato la legge di Dio altissimo!

[9] Quando nascete, nascete per la maledizione;
quando morite, erediterete la maledizione.

[10] Quanto è dalla terra ritornerà alla terra,
così gli empi dalla maledizione alla distruzione.

[11] Il lutto degli uomini riguarda i loro cadaveri,
il nome non buono dei peccatori sarà cancellato.

[12] Abbi cura del nome, perché esso ti resterà
più di mille grandi tesori d'oro.

[13] I giorni di una vita felice sono contati,
ma un buon nome dura sempre.


La vergogna



[14] Figli, custodite l'istruzione in pace;
ma sapienza nascosta e tesoro invisibile,
l'una e l'altro a che servono?

[15] Meglio chi nasconde la sua stoltezza
di chi nasconde la sua sapienza.

[16] Pertanto provate vergogna in vista della mia parola,
perché non è bene arrossire per qualsiasi vergogna;
non tutti stimano secondo verità tutte le cose.

[17] Vergognatevi della prostituzione davanti al padre e alla madre
della menzogna davanti a un capo e a un potente,

[18] del delitto davanti a un giudice e a un magistrato,
dell'empietà davanti all'assemblea del popolo,

[19] della slealtà davanti al compagno e all'amico,
del furto nell'ambiente in cui ti trovi,

[20] di venir meno al giuramento e all'alleanza,
di piegare i gomiti sul pane,

[21] del disprezzo di ciò che prendi o che ti è dato,
di non rispondere a quanti salutano,

[22] dello sguardo su una donna scostumata,
del rifiuto fatto a un parente,

[23] dell'appropriazione di eredità o donazione,
del desiderio per una donna sposata,

[24] della relazione con la sua schiava,
- non accostarti al suo letto -

[25] delle parole ingiuriose davanti agli amici
- dopo aver donato, non offendere -

[26] della ripetizione di quanto hai udito
e della rivelazione di notizie segrete.

[27] Allora sarai veramente pudico
e troverai grazia presso chiunque.



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42.
Di che non dobbiamo vergognarci

 
1] Non ti vergognare delle cose seguenti
e non peccare per rispetto umano:

[2] della legge dell'Altissimo né dell'alleanza,
della sentenza per assolvere l'empio,

[3] dei conti con il socio e con i compagni di viaggio,
del dono di un'eredità agli amici,

[4] dell'esattezza della bilancia e dei pesi,
dell'acquisto di molte o poche cose,

[5] della contrattazione sul prezzo con i commercianti,
della frequente correzione dei figli
e del far sanguinare i fianchi di uno schiavo pigro.

[6] Con una moglie malvagia è opportuno il sigillo,
dove ci sono troppe mani usa la chiave.

[7] Qualunque cosa depositi, contala e pesala;
il dare e l'avere sia tutto per iscritto.

[8] Non vergognarti di correggere l'insensato e lo stolto
e il vecchio decrepito che disputa con i giovani;
sarai così veramente assennato
e approvato da ogni vivente.


Affanni di un padre per sua figlia


[9] Una figlia è per il padre un'inquietudine segreta,
la preoccupazione per lei allontana il sonno:
nella sua giovinezza, perché non sfiorisca,
una volta accasata, perché non sia ripudiata.

[10] Finché è ragazza, si teme che sia sedotta
e che resti incinta nella casa paterna;
quando è con un marito, che cada in colpa,
quando è accasata, che sia sterile.

[11] Su una figlia indocile rafforza la vigilanza,
perché non ti renda scherno dei nemici,
oggetto di chiacchiere in città e favola della gente,
sì da farti vergognare davanti a tutti.

[12] Non mostri la sua bellezza a qualsiasi uomo,
non segga a ciarlare insieme con le altre donne,

[13] perché dagli abiti esce fuori la tignola
e dalla donna malizia di donna.

[14] Meglio la cattiveria di un uomo che la bontà di una donna,
una donna che porta vergogna fino allo scherno.


 II LA GLORIA DI DIO
Nella creazione


[15] Ricorderò ora le opere del Signore
e descriverò quanto ho visto.
Con le parole del Signore sono state create le sue opere.

[16] Il sole con il suo splendore illumina tutto,
della gloria del Signore è piena la sua opera.

[17] Neppure i santi del Signore sono in grado
di narrare tutte le sue meraviglie,
ciò che il Signore onnipotente ha stabilito
perché l'universo stesse saldo a sua gloria.

[18] Egli scruta l'abisso e il cuore
e penetra tutti i loro segreti.
L'Altissimo conosce tutta la scienza
e osserva i segni dei tempi,

[19] annunziando le cose passate e future
e svelando le tracce di quelle nascoste.

[20] Nessun pensiero gli sfugge,
neppure una parola gli è nascosta.

[21] Ha ordinato le meraviglie della sua sapienza,
poiché egli è da sempre e per sempre.
Nulla può essergli aggiunto e nulla tolto,
non ha bisogno di alcun consigliere.

[22] Quanto sono amabili tutte le sue opere!
E appena una scintilla se ne può osservare.

[23] Tutte queste cose vivono e resteranno per sempre
in tutte le circostanze e tutte gli obbediscono.

[24] Tutte sono a coppia, una di fronte all'altra,
egli non ha fatto nulla di incompleto.

[25] L'una conferma i meriti dell'altra,
chi si sazierà nel contemplare la sua gloria?




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21/01/2009 21:02




 
43.
Il sole


 
[1] Orgoglio dei cieli è il limpido firmamento,
spettacolo celeste in una visione di gloria!

[2] Il sole mentre appare nel suo sorgere proclama:
"Che meraviglia è l'opera dell'Altissimo!".

[3] A mezzogiorno dissecca la terra,
e di fronte al suo calore chi può resistere?

[4] Si soffia nella fornace per ottenere calore,
il sole brucia i monti tre volte tanto;
emettendo vampe di fuoco,
facendo brillare i suoi raggi, abbaglia gli occhi.

[5] Grande è il Signore che l'ha creato
e con la parola ne affretta il rapido corso.

 
La luna 


[6] Anche la luna sempre puntuale nelle sue fasi
regola i mesi e determina il tempo.

[7] Dalla luna dipende l'indicazione delle feste,
luminare che decresce fino alla sua scomparsa.

[8] Da essa il mese prende nome,
mirabilmente crescendo secondo le fasi.
È un'insegna per le milizie nell'alto
splendendo nel firmamento del cielo.

 
Le stelle 


[9] Bellezza del cielo la gloria degli astri,
ornamento splendente nelle altezze del Signore.

[10] Si comportano secondo gli ordini del Santo,
non si stancano al loro posto di sentinelle.

 
L'arcobaleno 


[11] Osserva l'arcobaleno e benedici colui che l'ha fatto,
è bellissimo nel suo splendore.

[12] Avvolge il cielo con un cerchio di gloria,
l'hanno teso le mani dell'Altissimo.

 
Le meraviglie della natura 


[13] Con un comando invia la neve,
fa guizzare i fulmini del suo giudizio.

[14] Così si aprono i depositi
e le nubi volano via come uccelli.

[15] Con potenza condensa le nubi,
che si polverizzano in chicchi di grandine.
[16a]Al suo apparire sussultano i monti;
[17a]il rumore del suo tuono fa tremare la terra.
[16b]Secondo il suo volere soffia lo scirocco,
[17b]così anche l'uragano del nord e il turbine di vento.
[18] Fa scendere la neve come uccelli che si posano,
come cavallette che si posano è la sua discesa;
l'occhio ammira la bellezza del suo candore
e il cuore stupisce nel vederla fioccare.

[19] Riversa sulla terra la brina come il sale,
che gelandosi forma come tante punte di spine.

[20] Soffia la gelida tramontana,
sull'acqua si condensa il ghiaccio;
esso si posa sull'intera massa d'acqua,
che si riveste come di corazza.

[21] Inaridisce i monti e brucia il deserto;
divora l'erba come un fuoco.

[22] Il rimedio di tutto, un annuvolamento improvviso,
l'arrivo della rugiada ristora dal caldo.

[23] Dio con la sua parola ha domato l'abisso
e vi ha piantato isole.

[24] I naviganti parlano dei pericoli del mare,
a sentirli con i nostri orecchi restiamo stupiti;

[25] là ci sono anche cose singolari e stupende,
esseri viventi di ogni specie e mostri marini.

[26] Per lui il messaggero cammina facilmente,
tutto procede secondo la sua parola.

[27] Potremmo dir molte cose e mai finiremmo;
ma per concludere: "Egli è tutto!".

[28] Come potremmo avere la forza per lodarlo?
Egli, il Grande, al di sopra di tutte le sue opere.

[29] Il Signore è terribile e molto grande,
e meravigliosa è la sua potenza.

[30] Nel glorificare il Signore esaltatelo
quanto potete, perché ancora più alto sarà.
Nell'innalzarlo moltiplicate la vostra forza,
non stancatevi, perché mai finirete.

[31] Chi lo ha contemplato e lo descriverà?
Chi può magnificarlo come egli è?

[32] Ci sono molte cose nascoste più grandi di queste;
noi contempliamo solo poche delle sue opere.

[33] Il Signore infatti ha creato ogni cosa,
ha dato la sapienza ai pii.




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21/01/2009 21:04




 
44.
L'elogio degli antenati

 
[1] Facciamo dunque l'elogio degli uomini illustri,
dei nostri antenati per generazione.

[2] Il Signore ha profuso in essi la gloria,
la sua grandezza è apparsa sin dall'inizio dei secoli.

[3] Signori nei loro regni, uomini rinomati per la loro potenza;
consiglieri per la loro intelligenza
e annunziatori nelle profezie.

[4] Capi del popolo con le loro decisioni
e con l'intelligenza della sapienza popolare;
saggi discorsi erano nel loro insegnamento.

[5] Inventori di melodie musicali
e compositori di canti poetici.

[6] Uomini ricchi dotati di forza,
vissuti in pace nelle loro dimore.

[7] Tutti costoro furono onorati dai contemporanei,
furono un vanto ai loro tempi.

[8] Di loro alcuni lasciarono un nome,
che ancora è ricordato con lode.

[9] Di altri non sussiste memoria;
svanirono come se non fossero esistiti;
furono come se non fossero mai stati,
loro e i loro figli dopo di essi.

[10] Invece questi furono uomini virtuosi,
i cui meriti non furono dimenticati.

[11] Nella loro discendenza dimora
una preziosa eredità, i loro nipoti.

[12] La loro discendenza resta fedele alle promesse
e i loro figli in grazia dei padri.

[13] Per sempre ne rimarrà la discendenza
e la loro gloria non sarà offuscata.

[14] I loro corpi furono sepolti in pace,
ma il loro nome vive per sempre.

[15] I popoli parlano della loro sapienza,
l'assemblea ne proclama le lodi.

 
Enoch 


[16] Enoch piacque al Signore e fu rapito,
esempio istruttivo per tutte le generazioni.

 
Noè 


[17] Noè fu trovato perfetto e giusto,
al tempo dell'ira fu riconciliazione;
per suo mezzo un resto sopravvisse sulla terra,
quando avvenne il diluvio.

[18] Alleanze eterne furono stabilite con lui,
perché non fosse distrutto ogni vivente con il diluvio.

 
Abramo 


[19] Abramo fu grande antenato di molti popoli,
nessuno ci fu simile a lui nella gloria.

[20] Egli custodì la legge dell'Altissimo,
con lui entrò in alleanza.
Stabilì questa alleanza nella propria carne
e nella prova fu trovato fedele.

[21] Per questo Dio gli promise con giuramento
di benedire i popoli nella sua discendenza,
di moltiplicarlo come la polvere della terra,
di innalzare la sua discendenza come gli astri
e di dar loro un'eredità da uno all'altro mare,
dal fiume fino all'estremità della terra.

 
Isacco e Giacobbe 


[22] Anche a Isacco fu fatta la stessa promessa
a causa di Abramo suo padre.

[23] Dio fece posare sulla testa di Giacobbe
la benedizione di tutti gli uomini e l'alleanza;
lo confermò nelle sue benedizioni,
a lui diede il paese in eredità e lo divise in varie parti,
assegnandole alle dodici tribù.



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21/01/2009 21:05




Dalla vecchia COM di Anam, ricerca effettuata dalla stessa.
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