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Eluana Englaro: Sentenza del Tar erronea e abonorme - "Il gioco dell'oca"

Ultimo Aggiornamento: 26/01/2009 23:12
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26/01/2009 23:12

213° video - Eluana Englaro: Sentenza del Tar erronea e abonorme - "Il gioco dell'oca"
 

Eluana Englaro: Sentenza del Tar erronea e abonorme - "Il gioco dell'oca"
Eluana, Roccella: "Un cavillo per ucciderla"

lunedì 26 gennaio 2009
Aggiornato oggi alle 20:02
ilGiornale.it

Una casa di riposo che si fa avanti. Questa volta
si prova con un escamotage per assecondare
il progetto di morte. Eppure Eluana qui non cè.
Non cè quando il padre va a parlare del suo libro.
Non cè nelle manifestazioni di piazza quando
chiedono di liberarla, non cè nei programmi
televisivi, nelle interviste. Al suo posto sempre Beppino
che chiede e aspetta, prega e promette:
«La Eluana avrebbe voluto morire». Eppure nessuno
ci può giurare. Nemmeno lui. «In questa storia tutto
è al rovescio», dice Eugenia Roccella. «Non è la libertà di
Eluana che si cerca: non ha deciso lei, ma i magistrati e il padre.
E poi la notizia della casa di cura scelta che si scopre essere
sotto inchiesta. Imbarazzante».

Cosa non la convince della casa di riposo di Udine?

«Mi sembra imbarazzante che la volontà di applicare una
sentenza non obbligatoria arrivi proprio da una struttura
sotto indagine per maltrattamenti. Noi faremo tutte le indagini
per capire fino in fondo la situazione. E poi soprattutto:
la casa di cura La Quiete non ha i mezzi per assistere Eluana
durante un percorso del genere. Non è attrezzata».

Una sentenza non obbligatoria?

«Sì, il decreto della Corte dappello non comporta per nessuno
lobbligo di metterlo in pratica. Si tratta di volontaria giurisdizione,
cioè di un permesso e di indicazione su come procedere».

Per questo nella sentenza si parla di Hospice?

«Ma nemmeno lHospice è adatto, perché lì i pazienti vengono
accolti quando si trovano già in una fase terminale e vengono
accompagnati verso una fine con dignità. E chi ha individuato
la clinica La Quiete ha trovato una soluzione di confine,
un escamotage».

In che senso? Cosa c'è di poco chiaro?

«La Quiete è una casa di cura per anziani finanziata dal Comune.
È pubblica. Non solo. Nasce come residenza, ma cè anche
una piccola struttura sanitaria. È un ibrido. Nel caso di Eluana
si limiterà a mettere a disposizione le mura, in cambio
di un corrispettivo economico, ma sarà unéquipe medica
privata e un gruppo di volontari a gestire il resto.
È, appunto, una situazione di confine».

Cosa replica a chi considera lintervento di Sacconi
uningerenza assurda?

«Lingerenza è stata della magistratura. Non si devono confondere
i ruoli delle istituzioni. È il parlamento che deve fare le leggi,
e sul testamento biologico il Parlamento sta discutendo.
In questo caso non cè neppure una volontà scritta lasciata
da Eluana. La sentenza si basa su indizi, semplici testimonianze.
E questo è molto rischioso».

Cè una cultura della morte in Italia?

«Non mi piace parlare di cultura di morte. Preferisco dire che
cè una crisi di solidarietà. Un abbandono delle persone fragili.
Decidere della vita di una persona sulla base di frasi
dette a metà apre porte molto pericolose».

In che senso?

«Dietro questa propaganda, inizia a passare lidea che la vita
è tale solo quando si è autosufficienti. Latto di indirizzo
emanato da Sacconi alla normativa esistente non era come
qualcuno ha detto un diktat, ma un richiamo alla normativa
esistente».

http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=32...


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