4. Per un felice concorso di circostanze, la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali coincide nel 1989 con il venticinquesimo anniversario della fondazione della commissione pontificia per le comunicazioni sociali che d'ora in poi sarà un «Consiglio pontificio». Quale bilancio si può trarre dopo venticinque anni spesi al servizio dell'apostolato delle comunicazioni? Certamente la Chiesa stessa ha saputo discernere con maggiore chiarezza i «segni dei tempi» che implica il fenomeno della comunicazione.
Il mio predecessore Pio XII aveva già invitato a vedere nei mass media non una minaccia, ma un «dono» (cfr. «Miranda Prorsus»).
Il Concilio Vaticano II a sua volta confermava solennemente questo atteggiamento positivo (cfr. «Inter Mirifica»). La commissione pontificia che nasceva allora, e che trova oggi, come consiglio pontificio, la sua dimensione completa, si è impegnata con perseveranza a promuovere nella Chiesa un atteggiamento di partecipazione e di creatività in questo settore, o meglio, in questo nuovo stile di vita e di condivisione dell'umanità