| | | OFFLINE | Post: 2.614 | Sesso: Femminile | Moderatore | |
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08/02/2009 14:01 | |
In questo giorno, noi celebriamo i doni divini della parola, dell'udito e della vista, che ci permettono di emergere dal nostro isolamento e dalla nostra solitudine per scambiare con quelli che ci circondano i pensieri e i sentimenti che sorgono nei nostri cuori.
Noi celebriamo i doni della scrittura e della lettura attraverso i quali la sapienza dei nostri avi è messa a nostra disposizione e la nostra esperienza e le nostre riflessioni vengono trasmesse alle generazioni future.
Poi, come se questi prodigi non bastassero, noi riconosciamo il valore di «meraviglie» sempre più prodigiose: «le meravigliose invenzioni tecniche che l'ingegno umano è riuscito, con l'aiuto di Dio, a trarre dalle cose create» (Inter Mirifica, 1), invenzioni che nel nostro tempo hanno aumentato ed esteso incommensurabilmente il raggio di azione sul quale le nostre comunicazioni possono viaggiare e hanno amplificato il volume della nostra voce così, che essa può arrivare simultaneamente alle orecchie di moltitudini incalcolabili.
I mezzi di comunicazione - e noi non ne escludiamo alcuno dalla nostra celebrazione - sono il biglietto di ingresso di ogni uomo e di ogni donna alla moderna piazza di mercato dove si esprimono pubblicamente i pensieri, dove si scambiano le idee, vengono fatte circolare le notizie e vengono trasmesse e ricevute le informazioni di ogni genere (cfr. Redemptoris Missio, 37).
Per tutti questi doni noi lodiamo il nostro Padre Celeste dal quale provengono «ogni buon regalo e ogni dono perfetto» (Gc 1,17)
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