| | | OFFLINE | | Post: 9.955 | Città: MILANO | Età: 70 | Sesso: Maschile | |
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13/10/2011 22:19 | |
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Dante Alighieri
PARADISO
Canto XXXIII -La preghiera di San Bernardo
ORIGINALE
Vergine Madre figlia del tuo figlio, umile ed alta più che creatura, 3. termine fisso d'eterno consiglio;
Tu sei colei che l'umana natura nobilitasti, sì che il tuo Fattore 6. non disdegnò di farsi sua fattura.
nel ventre tuo si raccese l'amore, per lo cui caldo nell'eterna pace 9. così è germinato questo fiore.
Qui sei a noi meridiana face, di caritate; e giuso, intra i mortali, 12. sei di speranza fontana vivace.
Donna, sei tanto grande e tanto vali, che qual vuol grazia, e a te non ricorre, 15. sua disianza vuol volar senz'ali.
La benignità non pur siccorrere a chi dimanda, ma molte fiate 18. liberamente al dimandar precorre.
In Te misericordia, in Te pietate, in Te magnificenza, in Te s'aduna 21. quantunque in creatura in Te bontate.
22 Or questi, che da l'infima lacuna 23 de l'universo infin qui ha vedute 24 le vite spiritali ad una ad una,
25 supplica a te, per grazia, di virtute 26 tanto, che possa con li occhi levarsi 27 più alto verso l'ultima salute.
28 E io, che mai per mio veder non arsi 29 più ch'i' fo per lo suo, tutti miei prieghi 30 ti porgo, e priego che non sieno scarsi,
31 perché tu ogne nube li disleghi 32 di sua mortalità co' prieghi tuoi, 33 sì che 'l sommo piacer li si dispieghi.
34 Ancor ti priego, regina, che puoi 35 ciò che tu vuoli, che conservi sani, 36 dopo tanto veder, li affetti suoi.
37 Vinca tua guardia i movimenti umani: 38 vedi Beatrice con quanti beati 39 per li miei prieghi ti chiudon le mani!».
40 Li occhi da Dio diletti e venerati, 41 fissi ne l'orator, ne dimostraro 42 quanto i devoti prieghi le son grati;
43 indi a l'etterno lume s'addrizzaro, 44 nel qual non si dee creder che s'invii 45 per creatura l'occhio tanto chiaro.
46 E io ch'al fine di tutt'i disii 47 appropinquava, sì com'io dovea, 48 l'ardor del desiderio in me finii.
ITALIANO
Vergine Madre, figlia di tuo figlio, così grande eppure così piena di umiltà, 3. dove il signore ha fermato il suo concetto;
è per tè che la nostra umanità si è talmente onorata, che il Creatore 6. come un uomo si è lasciato creare.
In Tè ha potuto nascere il santo amore, che ha scaldato le stelle e il paradiso 9. e ha fatto spuntare il più bel fiore.
La carità che in cielo tutti ti dicono, e giù in terra ti chiamano la Speranza, 12. che consola gente d'ogni paese.
Nessuno può misurare la tua potenza, e chi vuole grazie e non le cerca a Te, 15. vuol conoscere il peso senza bilancia.
Però il tuo cuore è grande, grande il tuo bene che la grazia in certe congiunture, 18. prima che Te la chiedano, giela concedi.
Tutto è nelle tue mani celesti e pure, grandezza, carità, misericordia, 21. in somma il bene di tutte le creature.
22 Io che l'inferno l'ho visto dal fondo, 23 e sono arrivato fin qui, vedendo una ad una, 24 tutte le anime del mondo.
25 Ti supplico di farmi l'onore 26 e di darmi la forza di alzare gli occhi, 27 per poter vedere il suo splendore.
28 La voglia di vederti era tanta, ma mai così 29 come adesso, vorrei che lui lo vedesse 30 spero che le orazioni siano sufficenti.
31 Anche se ha peccato ed è un mortale, 32 con le tue preghiere puoi dargli 33 la possibilità di poterlo guardare.
34 Spero o Regina che tu gli dia una mano, 35 perchè dopo aver visto la luce, 36 la superbia non lo faccia dannare.
37 Che la protezione lo preservi bene, 38 guarda la Beatrice con quante anime, 39 ti pregano, insieme a mè.
40 I suoi occhi dal Dio così venerati, 41 facevan capire che le mie orazioni le eran gradite 42 da come su S. Bernardo erano fissi.
43 Allora Lei, il Signore ha cominciato a guardare 44 in un modo che solo lei 45 era capace di fare.
46 Ormai che stavo per contemplarlo 47 il mio pensiero era solo quello 48 finalmente potevo ammirarlo.
con Lucilla Giagnoni |