TUTTI I PAPI DA COSTANTINO ALLA FINE DELL'EPOCA ROMANA

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Anam_cara
00martedì 20 gennaio 2009 19:42
 Inviato: 12/10/2005 12.49

    (*) Non si hanno notizie di sorta su questo breve pontificato. Alcuni storici affermano che Benedetto I morì di spavento fra le gravi pertubazioni prodotte dalla invasione dei Longobardi (578).

    (**) Era di origine romana, e gli viene attribuito il nome di Bonoso, che il Baronio crede fosse il suo cognome. Era figlio di Bonifacio e da monaco benedettino venne eletto Papa nel 574 vani mesi dopo la morte di Giovanni III. Questa vacanza della Santa Sede che durò i i mesi fu dovuta alle difficoltà delle comunicazioni fra Roma e Costantinopoli, causate dall’invasione dei Longobardi nelle terre italiane, che impedì che giungesse la conferma dell’imperatore d’Oriente all’elezione del nuovo Papa.
    Poche notizie abbiamo di questo Pontefice, ma sappiamo che durante l’invasione Longobardica e durante la carestia che affiisse Roma diede prova di animo benefico e generoso. Confermò il V Concilio Generale, che avea avuto luogo a Costantinopoli nell’ 553 e fu lui che creò cardinale il futuro glorioso San Gregorio Magno. Durante il suo regno gli imperatori d’Oriente istituirono l’esarcato di Ravenna.
    E' conosciuta una lettera di Benedetto ad un vescovo spagnuolo chiamato Davide nella quale egli tratta della fede nella SS. Trinità; ma i critici sono unanimi nel considerarla apocrifa. Il Liber Pontificalis parlando della sua morte, che avvenne nell’ 578, dice: Immerso in travagli ed amarezze passò da questa vita.

    Governò la Chiesa 4 anni, i mese e 28 giorni e venne sepolto in 5. Pietro in secretarium.

Anam_cara
00martedì 20 gennaio 2009 19:44

    Romano di nascita, figlio di Vinigildo, sembra di origine ostrogota. Venne inalzato al pontificato mentre i Longobardi stringevano d'assedio Roma, e perciò senza il consenso dell'imperatore bizantino Tiberio II, il quale tuttavia ratificò più tardi l'atto compiuto. Morto Tiberio, ottenne aiuti dal suo successore Maurizio, per poter reprimere le continue incursioni dei Longobardi, e assoldò in Francia un esercito che fu guidato dal re quattordicenne Chiledeberto II. Ebbe poi contese con i vescovi istriani, sulla questione dei Tre capitoli, considerati come eterodossi dalla corte bizantina, e ricorse all'esarca Smaragdo perché punisse quei ribelli. L'esarca accondiscese, fece prigionieri il primate Severo della chiesa d'Aquileia e tre altri vescovi, e li condusse a Ravenna, dove, perdurando il popolo istriano nella sua apostasia, vennero poi liberati.

    Pelagio II ebbe anche una contesa col patriarca di Bisanzio, Giovanni, che si era fatto dare da un concilio il titolo di vescovo universale. Annullati gli atti di quel concilio, il pontefice vietò ogni rapporto dei fedeli col patriarca bizantino, che fu anche privato della sua dignità. Ma Pelagio morì di malattia contagiosa l'8 febbraio 590, prima che la controversia fosse stata completamente risolta

Anam_cara
00martedì 20 gennaio 2009 19:45
 Inviato: 12/10/2005 12.50

    Nato a Roma dalla famiglia patrizia Anicia, fu pretore nel 573, poi, datosi a vita contemplativa, fondò sei monasteri in Sicilia ed uno a Roma, dove si ritirò. Da papa Pelagio II venne mandato nunzio apostolico a Costantinopoli. Quando fu eletto papa, Roma era minacciata da due nemici: la carestia e i Longobardi. Gregorio fece venire grani dalla Sicilia, e fece preparativi di guerra mentre avviava trattative con gl'invasori , coi quali riuscì a concludere un vantaggioso trattato, valendosi dell'appoggio della regina Teodolinda, moglie di Agilulfo. Liberatosi così da ogni pericolo da parte dei Longobardi, combatté con energia i Donatisti in Africa e i Simoniaci nella Gallia, si adoperò a diffondere la regola di S. Benedetto fra i monaci, a riformare i costumi del clero secolare, e mandò a convertire gli Anglosassoni (595-597). In Oriente, non poté impedire al patriarca di Costantinopoli, Giovanni il Digiunatore, protetto dall'imperatore Maurizio, di assumere il titolo di vescovo ecumenico. Si occupò anche del rito e del culto; fece riunire tutte le preghiere che servono per la messa e per amministrare i sacramenti e compose l'Antifonario. Istituì inoltre una scuola di canto, che da lui si disse gregoriano.

    Gregorio I morì a 64 anni, lasciando un numero considerevole di opere, trentacinque libri di morale sopra Giobbe, i Dialoghi, il Pastorale, tredici volumi di Lettere, il Sacramento e il già citato Antifonario. Il complesso di queste opere costituisce un monumento importantissimo per la storia ecclesiastica.


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