3. Affinché possano esistere una fraternità e una solidarietà umana, e a più forte ragione affinché si accentui la loro dimensione cristiana, bisogna riconoscere i valori elementari ad essa sottesi.
Ne ricordo qui alcuni: il rispetto dell'altro, il senso del dialogo, la giustizia, la liceità etica della vita personale e comunitaria, la libertà, l'uguaglianza, la pace nell'unità, la promozione della dignità della persona umana, la capacità di partecipazione e di condivisione.
La fraternità e la solidarietà superano ogni spirito di clan, di corporazione, ogni nazionalismo, ogni razzismo, ogni abuso di potere, ogni fanatismo individuale, culturale o religioso.
Spetta agli artefici della comunicazione di massa utilizzare le tecniche e i mezzi a loro disposizione con costante riferimento ad una coscienza chiara di questi valori primari. Eccone alcune applicazioni concrete:
- le agenzie di informazione e l'insieme della stampa manifestano il loro rispetto verso gli altri tramite un'informazione completa ed equilibrata;
- la diffusione radiofonica della parola raggiunge meglio il suo scopo se viene offerta a tutti la possibilità di dialogare;
- i media che sono l'espressione di gruppi particolari contribuiscono a rafforzare la giustizia, allorché fanno ascoltare la voce di coloro che ne sono privi;
- i programmi della televisione riguardano quasi tutti gli aspetti della vita e le reti si prestano a innumerevoli interconnessioni: quanto più si considera la loro influenza, tanto più si impone ai loro responsabili l'istanza etica, per offrire alle persone e alle comunità delle immagini che favoriscano l'integrazione delle culture, senza intolleranza nè violenza, al servizio dell'unità;
- le possibilità di comunicazioni personali per telefono, la loro estensione telematica, la loro diffusione sempre più estesa attraverso i satelliti fanno ipotizzare un supplemento di uguaglianza tra le persone, in quanto facilitano l'accesso a questi mezzi del maggior numero di esse, consentendo veri scambi;
- l'informatica si diffonde sempre più nelle attività economiche e culturali, le banche dati accumulano una quantità finora inimmaginabile di informazioni diverse: si sa che la loro utilizzazione può comportare ogni sorta di pressioni o di violenze sulla vita privata o collettiva, mentre una gestione saggia di questi mezzi diviene una vera condizione di pace;
- concepire «spettacoli» da diffondere attraverso i vari audiovisivi implica il rispetto delle coscienze degli innumerevoli «spettatori»;
- la comunicazione pubblicitaria risveglia e sviluppa dei desideri e crea dei bisogni: coloro che la commissionano o che la realizzano devono ricordarsi delle persone meno favorite per le quali i beni proposti restano irraggiungibili.
Quale sia il modo di intervento, è necessario che i comunicatori osservino un codice d'onore, che siano consapevoli della responsabilità di diffondere la verità sull'uomo, che contribuiscano a un nuovo ordine morale dell'informazione e della comunicazione.